Scopo
Per volontà e iniziativa di un gruppo di appassionati è stato
costituito il “Comitato per la storia della fanteria d’arresto”,
gruppo di studio che si prefigge lo scopo di studiare, conservare e diffondere
in ogni suo aspetto la storia, poco conosciuta, dei reparti che dai
primi anni 50 fino agli inizi degli anni 90 presidiarono la
"fortificazione permanente di pianura" a difesa dei nostri confini
orientali.
Il Comitato è aperto alla partecipazione di chiunque desideri
collaborare agli scopi che sono alla base della sua formazione, sia si
tratti di singole persone che associazioni ed enti e allo stesso hanno
già dato il loro sostegno e ausilio anche l’Associazione Nazionale
"Fanti d’Arresto", l’Associazione "Cacciatori delle Alpi" e la Sezione
di Cividale dell'Associazione Nazionale del Fante, che riuniscono nelle
loro fila coloro che hanno servito in armi nei reparti di fanteria
d’arresto. Del Comitato fanno altresì parte diversi appassionati che fanno
riferimento ai siti internet "il portale della Fanteria d’Arresto"
(http://fanteriadarresto.altervista.org/) e "Vecio"
(http://www.vecio.it/).
L’iniziativa è stata anche presentata allo Stato Maggiore Esercito che
ha già autorizzato e concesso l’esame della documentazione storica e
tecnica conservata nei suo archivi centrali e periferici.
Al fine di illustrare in modo conveniente l’iniziativa si reputa
opportuno indicare, anche se in modo generale, gli aspetti ed argomenti
sui quali è stata articolata la ricerca storico militare:
- redazione di un dettagliato profilo storico, ordinativo e organico dei
reparti da posizione e d’arresto, a partire dal 1950 (costituzione 1°
battaglione da posizione) e fino al 1993 (scioglimento 52° btg.f.a.rr.
“Alpi” e 53° btg.f.arr. “Umbria”)
- censimento e descrizione di tutte le opere fortificate realizzate sulla
linea del Tagliamento e nella fascia a ridosso della frontiera
orientale, loro ubicazione, composizione, articolazione, armamento,
equipaggiamento e dotazioni
- redazione di un inquadramento storico e militare della fortificazione
permanente con analisi e descrizione degli elementi di dottrina,
tattica e procedimenti d’impiego della specialità
- studio e analisi delle attività di formazione e iter addestrativi per
il personale delle categorie Ufficiali, Sottufficiali, graduati e
militari di truppa, sia presso gli istituti di formazione che presso le
scuole d’arma e i reparti d’impiego
- rassegna e presentazione delle uniformi, distintivi, fregi, eccetera e
loro evoluzione temporale
- rassegna e presentazione degli oggetti di "militaria" quali calendari
storici, cartoline reggimentali, medaglie ricordo, crest, drappelle e
quant’altro possa essere inserito in questa categoria
- rassegna fotografica su tutte le tematiche precedenti con immagini sia
a carattere ufficiale che provenienti da archivi personali.
Oltre a quanto di massima elencato, la ricerca è ovviamente aperta a
qualsiasi altro aspetto e contributo saliente e reputato a essere
ricordato e testimoniato.
In particolare, oltre alla ricerca della documentazione ufficiale,
riteniamo essere di grande utilità e interesse il recupero delle
testimonianze personali nonché dei ricordi (documenti, oggetti,
fotografie, eccetera) conservati da tutti coloro che hanno prestato
servizio nei reparti di fanteria da posizione e d’arresto.
Il Comitato avendo aderenti e collaboratori in varie regioni e
particolarmente nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto è in grado di
contattare direttamente tutti coloro che avessero desiderio di mettere
a disposizione i documenti e le testimonianze personali; si precisa che
ovviamente ogni contributo messo a disposizione verrebbe esaminato,
riprodotto e prontamente restituito al proprietario, evitando in tale
maniera ogni eventuale rischio per l’invio e spedizione di quello che
spesso è certamente un prezioso ricordo.
Ovviamente sarà gradita la collaborazione diretta anche con l’invio,
per chi ne ha possibilità, di fotografie e documenti digitalizzati a
mezzo posta elettronica.
Inoltre, vi saremo grati qualora ci segnalaste ulteriori nominativi ed
indirizzi a vostra conoscenza che ci consentano di ampliare e
diffondere maggiormente l’iniziativa.
In appendice alla presente sono riportata le e-mail del Comitato, per
accordi e segnalazioni, così come per ulteriori notizie e informazioni
sull’iniziativa.
Non nascondiamo che il progetto è ambizioso quanto difficile da portare
avanti ma riteniamo che si tratti di un atto dovuto non solo per una
migliore conoscenza di un importante, per quanto ancora vicino, aspetto
della nostra storia militare ma soprattutto quale tributo di
gratitudine e riconoscenza verso le migliaia di cittadini in uniforme
che hanno servito con dedizione e silenziosamente la Patria.
Confidiamo quindi nell’aiuto e nel contributo, ciascuno nell’ambito
delle sue possibilità, per portare avanti questa iniziativa il cui non
celato traguardo finale vorrebbe essere la pubblicazione di un libro
"dedicato" alla specialità e ai suoi uomini.
Per il Comitato:
Carlo Ferri
Maurizio Tosi
Simone Astolfi
Quaderni d'Arresto
I "Quaderni d'Arresto" sono una collana di fascicoli
dedicati alle opere e alle caserme della Fanteria d'Arresto e trattano
tutte le fortificazioni di questo tipo presenti nel Friuli-Venezia Giulia.
I volumi sono stati realizzati in collaborazione con il
"Comitato per la Storia della Fanteria d'Arresto" e costituiscono
parte integrante del progetto da questo intrapreso.
Gli scopi sono molteplici: anzitutto, preservare le fortificazioni
grazie all'immagine fotografica, tutelandole così dagli effetti del tempo,
della natura e dell'uomo. Poi, fare divulgazione di un argomento
di cui ancora si sa poco - e meno ancora si trova stampato - fornendo
un supporto all'esplorazione sul campo, sia all'appassionato
di fortificazioni sia all'escursionista che di esse poco o nulla conosce.
Infine, si desidera offrire a tutti i militari che hanno prestato servizio
nelle opere e nelle caserme in questione, la possibilità di visitarle
nuovamente e per quante volte lo desiderino, senza bisogno di muoversi
dalla propria abitazione, anche qualora questa si trovi a centinaia
di chilometri di distanza dal Friuli Venezia Giulia.
QUADERNI D'ARRESTO