il portale della Fanteria d'Arresto

73° btg.f.arr. "Lombardia"

Decorato di Ordine Militare d'Italia, Medaglia d'Oro, Medaglie d'Argento e una di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito. Il battaglione festeggia il combattimento di Boschini, Rubbia e Nad Logen sul Carso (12/08/1916) dove si guadagna la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dal 19 febbraio 1920 adotta la cravatta azzurra, simbolo di fedeltà, onore e valore, a ricordo dei Granatieri di Lombardia dai quali discende. Costituito il 1 dicembre 1859 si scioglie il 31 dicembre 1986 ad Arzene (Pn).
Motto:"Acerrimus hostibus".

LE DECORAZIONI AL MERITO:

CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA, 1915-1918)
Medaglia d'Oro al Valor Militare - Nad Logem, Pecinka, Veliki Hriback - 1916
Medaglia d'Argento al Valor Militare - Spoleto, 1860
Medaglia d'Argento al Valor Militare - Durazzano, 1861
Medaglia d'Argento al Valor dell'Esercito - Friuli, 1976

 

MOTTO:

Acerrimus hostibus

 

ORIGINI:

Il giorno 1 ottobre 1976, sulla base dei Quadri e dei Fanti del LXXIII btg.f.arr. "Lombardia", viene costituito il 73° btg.f.arr. "Lombardia", ereditando dal glorioso 73° "Lombardia" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine e il nome.

Il 73° trae le sue origini dalla Brigata Granatieri di Lombardia, istituita nel 1859.

             

VICENDE E FATTI D'ARME:

 

1859

1 novembre - viene costituita la Brigata "Granatieri di Lombardia", su 3° e 4° Reggimento, formata da elementi del 1° e del 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna".

1 dicembre - a norma del R.D. 29 agosto 1859, in Genova, viene creato il 3° Reggimento "Granatieri di Lombardia", da cui discende direttamente il 73°.
A costituirlo furono chiamati il II° e il IV° battaglione del 1° Rgt. Granatieri di Sardegna e la 2.a e la 4.a compagnia di deposito del medesimo reggimento.


1860

17 settembre - durante l'assalto alla Rocca di Spoleto, nella Campagna 1860-1861, per gli atti di valore si merita la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

         "Per la bella condotta tenuta dal reggimento nella giornata dell'assalto della Rocca di Spoleto" (Spoleto, 17 settembre 1860).

14 novembre - è presente al combattimento di Mola di Gaeta.


1861

28 gennaio -  nella Campagna contro il brigantaggio (1860-1870) si scontra, a Bauco, con una banda di mille uomini.

giugno 1861 - sempre nel corso della lotta al brigantaggio, nel corso del combattimento di Durazzano, il 2° plotone della 10.a compagnia riceve, per l'intrepido comportamento, la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

    "Per essersi distinto nell'operazione contro il brigantaggio" (Durazzano, giugno 1861)
Al 2° plotone della 10.a compagnia


1866

24 giugno - durante la Terza guerra per l'Indipendenza nazionale, prende parte alla battaglia di Custoza (Vr), operando a est della località e nella zona di C. Cavalchina.

luglio - si porta prima a Treviso e poi a Flumignano, dove lo coglie l'armistizio.


1870

partecipa alla operazioni per la presa della città.


1871

1 aprile - in ottemperanza al R.D. 5 marzo 1871, sul riordinamento dei reggimenti di fanteria di linea, il 3° Rgt. Granatieri di Lombardia assunse la denominazione di 73° Reggimento  Fanteria "Brigata Lombardia".

15 ottobre - con successivo decreto, in tale data il nome viene modificato in 73° Reggimento Fanteria "Lombardia".

1 novembre - dalla sua prima sede stanziale di Messina (con il I° btg. distaccato a Milazzo), fu trasferito a Salerno, costituendo distaccamenti di compagnia a Matera, a Melfi, a Rionero, a Vallo della Lucania, a Scafati, ad Auletta e a Padula.


1872

partecipa alla Campagna contro il brigantaggio in Campania.

8 dicembre - in seguito alla disposizione ministeriale n. 16231, il Reggimento viene trasferito a Piacenza, con il II btg. distaccato a Pavia.

13 dicembre - nella notte, la 12.a compagnia, con un'energica e brillante azione, nei pressi di Padula, riesce a sgominare la banda "Cappuccino" e a consegnare alla giustizia il capo banda Carbone e il suo luogotenente Retta.


1877

26 marzo - impegnato in opere di salvataggio durante l'inondazione del Tanaro, diede prova di abnegazione e ardimento, distinguendosi in atti di coraggio, testimoniati da numerose concessioni di Medaglie al Valor Civile a molti militari del reparto.

27 luglio - viene trasferito ad Alessandria, con distaccamenti a Govi e a Tortona.


1879

3 settembre - viene trasferito a Lecce, costituendo distaccamenti a Taranto, a Lagonegro, a Corato e a Matera.


1881>

23 settembre - viene spostato a Spoleto, con distaccamenti a Terni e a Narni.



1884

25 agosto - da tale data e sino al 20 ottobre, in seguito a ordine del Ministero della Guerra, inviò sei compagnie per costituire un cordone sanitario a Sarzana, in occasione dell'epidemia di colera scoppiata a La Spezia.

5 novembre - il Reggimento viene trasferito, via ordinaria, a Novara, sua nuova guarnigione.



1885

1 gennaio - il Reggimento giunge a Novara.

20 agosto - partecipa alle grandi manovre della Brigata Lombardia.

12 settembre - riceve l'onore della rassegna da parte di Sua Maestà il Re Umberto I di Savoia.



1887

28 settembre - viene destinato al presidio di Vercelli, con distaccamento a Pallanza.


1892

agosto - viene trasferito a Ivrea, costituendo distaccamenti a Biella, a Cuorgnè e a Chatillon.



1895

concorre alla formazione dell'VIII e del X battaglione "Adua", con 4 ufficiali e 203 militari di truppa, durante la Campagna contro l'Eritrea (1895-1897).



1897

28 settembre - viene destinato alla guarnigione di Messina, sua prima sede, costituendo distaccamenti a Caltanissetta e a Castrogiovanni.



1898

dal 2 al 14 maggio - il Reggimento viene impegnato in servizio d'ordine pubblico durante i moti popolari di Messina.

24 agosto - partecipa alle operazioni di soccorso alla popolazione colpita dal terremoto, che aveva distrutto l'abitato di Rometta.



1901

23 settembre - il Reggimento viene trasferito a Bergamo, con distaccamento a Sondrio.

1 dicembre - giunge al 73° fanteria Angelo Roncalli (che divenne poi Papa Giovanni XXIII), ammesso al volontariato di un anno, congedatosi poi col grado di sergente il 30 novembre 1902.



1911 -1912

per la Campagna di Libia, invia 6 ufficiali e 667 uomini, inquadrati in varie Unità.



1915

inizia la Grande Guerra schierato nei pressi di Udine, assieme alla Brigata di cui fa parte, alle dipendenze della 4.a Divisione.

24 maggio - nella notte, varca il confine e avanza verso la testa di ponte di Gorizia.

29 maggio - venne a contatto col nemico e iniziò, contro le posizioni del Peuma e del Podgora (1.a e 2.a Battaglia dell'Isonzo - giugno, luglio ed agosto -),una serie di sanguinosi attacchi che, sebbene rinnovati con eroica tenacia, consentirono solo di affermarsi , stabilmente, sulle pendici occidentali del Peuma.

18 ottobre - dopo un breve periodo di riposo, rientrò in linea alle dipendenze della 1.a Divisione, nel settore di Oslavia attaccandone le alture, partecipando alla 3.a Battaglia dell'Isonzo (18 ottobre - 4 novembre 1915)

24 novembre - dopo sanguinosi combattimenti, con alterne vicende, il I/73° raggiunge i caseggiati di Oslavia, i cui ruderi, dopo lotte ostinate, rimasero nelle mani italiane.



1916

23 gennaio - dopo un ulteriore periodo di riposo, la Brigata Lombardia viene posta nuovamente alle dipendenze della 4.a Divisione e viene impiegata sul Sabotino.
Nell'alto e nel basso Sabotino vennero costruite nuove trincee che assunsero il nome, rispettivamente, di "Trincea del 74°" e di "Trincea del 73°".

11 marzo - la Brigata iniziò un attacco dimostrativo, che si protrasse sino al giorno 16 dello stesso mese, in concomitanza ad operazioni svolte, sulla destra, dall'11.a Divisione.
Forti pattuglie furono spinte verso le trincee avversarie, assolvendoli compito assegnato di richiamare, in quella zona, l'attenzione del nemico e di carpirgli qualcuna delle importanti posizioni.
Il nemico, particolarmente attivo sul Sabotino, posizione estremamente importante per la sua difesa, tentò numerose volte di riprendere le perdute posizioni, che mantenne sotto un continuo tiro d'artiglieria, comunque senza alcun locale successo.

12 aprile - la Brigata fu inviata a riposo, sino al giorno 16 dello stesso mese, nella zona tra Lavariano, S. Maria la Longa, Ontagnano, Sevegliano.

15 maggio - all'inizio dell'offensiva austriaca in Trentino, la Brigata fu inviata sull'altopiano di Asiago.

23 maggio - raggiunge la zona fra Pennar e Bertigo, dove viene posto alle dipendenze della 34.a Divisione.

24 maggio - entrò in azione, con il compito di ricacciare il nemico dalle posizioni del Monte Zovinello, Monte Cucco, di Portule e di Cima Dodici.
Pur prodigandosi con valore a prezzo di gravi perdite, non raggiunse l'intento.
Nei giorni successivi, sempre combattendo strenuamente per arginare la poderosa pressione nemica, ripiegò dapprima sulla linea Monte Zebio - Monte Colombara e poi, il 30 maggio, su quella del Monte Valbella - Pennar.

fine giugno - mentre si svolgeva la nostra controffensiva, attaccò le posizioni nemiche verso Avevilla del Brun e di Monte Rasta - Monte Interrotto: queste, già fortemente presidiate, opposero viva resistenza.

luglio - nei primi giorni del mese, per ripristinare le perdite subite, scende a riposo nei pressi di Vicenza.

2 agosto - destinato al fronte dell'Isonzo, giunge a Cervignano e da qui viene inviato alle pendici meridionali del Monte S. Michele, alle dipendenze della 23.a Divisione.

6 agosto - prende parte alla Battaglia di Gorizia (6 - 17 agosto).

9 agosto - attaccò in direzione del Vipacco, che raggiunse dopo tenace combattimento col nemico, catturando circa 600 prigionieri e molto materiale.

10 agosto - proseguendo l'avanzata fra poderosi trinceramenti, occupò Rubbia.

12 agosto - al comando del Col. Filippo Martinengo il 73°, spinto all'attacco delle trincee sulle alture di quota 212 del Nad Logem, costrinse alla resa il battaglione nemico che le difendeva.

dal 13 al 17 agosto - con incessanti attacchi, costrinse il nemico a retrocedere al di là del Castello di S. Grado di Merna.
Le perdite subite (circa 1600 uomini dei quali 53 ufficiali) consigliarono il ritiro dalla lotta.

14 settembre - fu presente alla 7.a Battaglia dell'Isonzo (14-18 settembre) sul Veliki e riuscì a occupare, dopo aver superato due ordini di trincee, la quota 265.

31 ottobre - alla ripresa dell'offensiva della 9.a Battaglia dell'Isonzo (31 ottobre - 4 novembre) si lanciò impetuosamente contro le posizioni del Pecinka, fra quota 291 e le pendici meridionali del Veliki, conquistandole e mantenendole poi con saldezza ai ritorni offensivi del nemico.

2 novembre - con un nuovo sbalzo, si rafforza sul costone sud-occidentale del Dosso Faiti: durante l'azione oltre 1000 prigionieri e abbondante materiale restano nelle mani italiane.
Le perdite, però, furono ingenti: insieme al gemello 74°, si ebbero 1400 uomini fuori combattimento, dei quali 32 ufficiali.

Per le magnifiche prove di valore, riconosciute persino dall'avversario, i due Reggimenti meritarono la concessione della Medaglia d'Oro al Valor Militare.

         "Con irresistibile slancio e con indomita tenacia attaccò e tolse successivamente al nemico numerose trincee nella regione di Boschini e di Rubbia ed inseguendolo senza tregua concorse efficacemente con la conquista del Nad Logem ad aprire la via del Carso al Tricolore italiano (9 - 15 agosto 1916).
Nuovo e superbo esempio di valore diede nella conquista del Pecinka e del Veliki Hriback (1 - 2 novembre 1916) con urto impetuoso scacciando il nemico da solidissime posizioni e catturandogli numerosi prigionieri e materiali." - Decreto 28 dicembre 1916.



1917

21 maggio - è presente nel settore di Castagnevizza: nei combattimenti che seguirono la Brigata ebbe 2900 uomini fuori combattimento, di cui 78 ufficiali.

19 agosto - dopo un turno di riposo a Castelfranco Veneto, ritornò in linea nel settore del Faiti, all'inizio dell'11.a Battaglia dell'Isonzo (17 agosto - 12 settembre).
Alle dipendenze della 58.a Divisione, assaltò, sino al 25 agosto, le antistanti posizioni nemiche, perdendo nella lotta oltre 1200 uomini di truppa e 61 ufficiali.

fine agosto - viene sostituito in trincea per essere riordinato e, successivamente, viene rinviato in trincea a Monfalcone.

19 ottobre - viene trasferito a Codroipo a riposo, dove lo coglie l'avanzata austriaca.

29 ottobre - in conseguenza, viene trasferito per Spilimbergo, Pinzano e Forgaria sulle alture di riva destra del fiume Tagliamento (Monte Cavria - Monte Pedroc).

2 novembre - avendo il nemico forzato il Ponte di Cornino, difeso da altri Reparti, la Brigata Lombardia ne sostenne l'urto nei pressi di S. Rocco di Forgaria, ritardandone l'avanzata.

6 novembre - sulle mulattiere di S. Francesco a Tramonti sostenne un altro combattimento, per evitare l'accerchiamento da parte del nemico, senza però purtroppo riuscirvi. Date le perdite, la Brigata fu costretta a cedere, tranne alcuni Reparti, che riuscirono a ripiegare in direzione di Conegliano.

dicembre - la Brigata viene ricostituita, nei pressi di Padova prima e di Treviso poi.



1918

29 gennaio - la Brigata "Lombardia" fu trasferita nel settore orientale del Grappa.

17 giugno -  mentre era in corso la battaglia del Piave (15 - 24 giugno), si portò sul Montello.

19 giugno - entrò in azione verso Casa Serena, concorrendo con energici contrattacchi a ricacciare il nemico che, nel pomeriggio del 23 giugno, iniziò il ripiegamento.
Successivamente, dalla zona del Montello, ove rimase fino a luglio, ritornò sul Monte Grappa, rimanendovi sino allo battaglia di Viltorio Veneto.

Durante la battaglia della riscossa attaccò, con gronde slancio, le trincee di Col dell'Orso e del Solaroli, riuscendo a conquistare le importanti posizioni di "Roccioni dell'Abete" e di  "Roccioni delle Cavernette".

31 ottobre -  concorse attivamente all'inseguimento del nemico, conquistando diverse località della Conca di Feltre.



1919

Il Reggimento, dislocato lungo la linea di armistizio, presidiò: in gennaio Aiudussina, da febbraio ad aprile Dorinberga, in maggio Ihras Ktsche e Raki Kut, in giugno Kosc Dtra Vas.

14 luglio - in seguito od ordine del Comando di Brigata, si trasferì a Longatico Inferiore e presidiò le località da Treven allo Slemen.

dal 20 luglio al 18 ottobre - il Reggimento assunse una nuovo dislocazione tra quota a sud ovest della strada Rakevi Gertnica e quota 700 di lovinik.

19 ottobre - risultava a Kukuljani e M. Sabau.

novembre - era a Ducavac e Lordone e nel successivo dicembre a Susak.


Dal 1915 al 1918, quale volontario, prestò servizio nel 73° Rgt.  f. "Lombardia" Giovanni Gronchi, che divenne poi il II° Presidente della Repubblica Italiana.
La sua partecipazione alla Grande Guerra è stata premiata con molti encomi e con la concessione di tre Medaglie d'Argento al Valor militare.



1920

il Reggimento prestò servizio di blocco e di vigilanza sul fronte fiumano, presidiando Drago di Mezzo, Susak, Podvesizza, Tersalto, Svelmo, Martin Schizzo.

19 febbraio - viene concesso ai Fanti dei reggimenti 73° e 74° della Brigata Lombardia l'onore di fregiarsi della "Cravatta azzurra", per effetto della circolare n° 109.
Essa, che nel suo colore simboleggia insieme la fedeltà e il valore, è un particolare segno di distinzione di cui fu decretato il ripristino da Vittorio Emanuele III per riconoscere e onorare un’eroica secolare fedeltà.
Gabriele D’Annunzio scrisse, su "La Vedetta d’Italia" del 14 marzo 1920, le seguenti righe per ricordare l’avvenimento:

Ricordo della consegna della Cravatta azzurra alla Brigata "Lombardia"

"Granatieri di Lombardia, combattenti invitti delle più belle battaglie, fiore della Fanteria d’Italia, fiore sommo e intero della nostra razza discorde, che con quattro anni di martirio avete testimoniato la fede all’Italia eterna, il fante del Veliki, del Faiti e del Timavo, il compagno d’armi e d’anima, è orgoglioso di potervi salutare in questo giorno di primavera e di gloria, dal cielo della Città Olocausta che si consuma coronata di spine e di violette".

Fiume, 14 marzo 1920
f.to Gabriele d'Annunzio dei Lupi di Toscana


1922

febbraio - viene inviato a Pola, con distaccamenti a Parenzo, a Rovigno, a Cherso e a Lussino.



1929

6 aprile - è stanziato a Fiume, con distaccamenti a Pisino e a Cervignano del Friuli.



1936

fornì ai Reparti mobilitati  per la Campagna italo-etiopica 244 militari di truppa e 20 ufficiali.



1939

24 maggio - il 73° Reggimento f. "Lombardia", in Fiume, assunse l'ordinativo di 25° Reggimento f. "Bergamo" e ne ereditò la Bandiera, mentre il 12° Reggimento f. "Casale", in Trieste, assunse l'ordinativo di 73° Reggimento f. "Lombardia", ricevendone la Bandiera e le mostrine.



1940

occupò le posizioni della Conca di Ermesburgo, spazzando il caposaldo jugoslavo di Trestenico.



1942

viene inviato, con compiti di presidio delle comunicazioni con il fronte greco- albanese, a Delnice e successivamente a Karlovac e in Slovenia: impiegato in azioni di contro guerriglia, sempre si distingue per il coraggio e il sacrificio dei suoi fanti.
Numerosi furono i rastrellamenti contro azioni di sabotaggio jugoslave che coinvolgevano, crudelmente, anche le popolazioni civili: a Gorski-Kotar, a Gorianci, a Bukovica, a Su Duk, a Zumberac, a Vivodina e a Krasic.

17 ottobre - con il suo pronto intervento, disimpegnò il Rgt. "Alessandria" Cavalleria, attaccato all'improvviso da soverchianti bande partigiane, durante l'abbeveramento dei cavalli.



1943

8 settembre - si trovava dislocato fra Cronomelj, Dragatus e Metlika: isolato dai Comandi e senza ordini, se non quello di cessare le ostilità e di guadagnare il confine.

10 settembre - si portò a Kocevje, raggiungendo poi Kocesca Reca.
Nei quattro giorni successivi attraversò Trava Prejit, Dolina dei Noccioli, Casa Masum, Rifugio d'Annunzio, attaccato dai tedeschi e dalle organizzazioni jugoslave di opposte tendenze (ustascia, domobrani, cetnici, partigiani di Tito e di Mihailovic).

14 settembre - dopo una marcia di 250 km, a Villa del Nevoso, il Reggimento si discioglie.


1963

1 gennaio - viene ricostituito il 73° Reggimento fanteria d'arresto, sostituendo nei compiti e nelle funzioni il 1° Raggruppamento da posizione, che cessava di esistere dal 31 dicembre 1962, restando inquadrato, come il precedente 1° Rgpt. nei Supporti del Comando Designato della 3^ Armata.



1971

1 dicembre - in seguito allo scioglimento del Comando della 3^ Armata, il Comando di Fanteria di tale G.U., assieme al 73° rgt. f.arr. "Lombardia" e al Rgt. Lagunari "Serenissima", passano alle dipendenze del V° Corpo d'Armata.

A tale data il 73° rgt. f.arr. (che presidiava le opere del Tagliamento da Trasaghis a Latisana) risultava così composto:
  • Comando - presso la caserma "Tagliamento" ad Arzene (Pn)
  • II btg. - presso la caserma "Bevilacqua" a Spilimbergo (Pn)
  • IV  btg. - presso la caserma "Radaelli" a Latisana (Ud)..


1973

1 novembre - il Reggimento viene ristrutturato nel LXXIII btg. f.arr., ereditando Bandiera, Cravatta azzurra e tradizioni dal disciolto Reggimento.

 
1974

1 marzo - con lo scioglimento del Comando di Fanteria del V° Corpo d'Armata, il LXXIII btg.f.arr. viene inquadrato nella Divisione Corazzata "Ariete", con sede a Pordenone.


1976

1 ottobre - sulla base dei Quadri e dei Fanti del LXXIII bgt.f.arr. "Lombardia", viene costituito il 73° btg. f.arr. "Lombardia", che eredita dal glorioso 73° "Lombardia" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine e il nome.
Sede viene definita Arzene (caserma Tagliamento), con un distaccamento a Latisana (caserma Radaelli), restando inquadrato nella Divisione "Ariete".

Il 73° btg. f.arr. "Lombardia" (ex LXXIII btg. f.arr.) si distinse nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite in occasione del sisma del Friuli (6 maggio 1976), assicurando la propria presenza nell'abitato di Gemona, concorrendo all'opera di estrazione delle salme e alla rimozione delle macerie. Inoltre, fornì i primi mezzi per il sostentamento logistico dei superstiti.
Nello stesso periodo inviò una compagnia nell'abitato di Clauzetto, assumendo in proprio l'organizzazione logistica dell'abitato.
Per la sua condotta in questo frangente, la Bandiera è stata decorata con la Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito.

            “ Impiegato in Gemona del Friuli in occasione del terremoto che colpiva una vasta zona della regione, si distingueva per la tempestività dell’intervento e per la nobile e spontanea gara di partecipazione e solidarietà coi gregari. Si prodigava, in condizioni di estrema difficoltà e senza risparmio di energie, nell’opera di rimozione delle macerie estraendo da esse sia alcune vittime sia numerosi superstiti. Fulgido esempio di umana solidarietà, di dedizione e di sacrificio ”. Gemona del Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.

 

1986

01 ottobre - con lo sciogliemento delle Divisioni, il Battaglione passa alle dipendenze della Brigata Garibaldi.

10 ottobre - il Battaglione viene posto in posizione "quadro".

31 dicembre - il Battaglione viene sciolto e la caserma "Tagliamento" di Arzene passa al 120° btg. f.arr. "Fornovo" che, da tale data, curerà sino al suo scioglimento, avvenuto poi nel 1991, la manutenzione delle opere della fanteria d'arresto dislocate sul fiume Tagliamento.


 

La Bandiera del 73°, che oltre alle decorazioni sopra menzionate si fregia della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, è custodita a Roma, presso il Vittoriano nel "Sacrario delle Bandiere", assieme a tutti gli altri vessilli delle varie Unità soppresse dell’Esercito Italiano.

            CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA)

            "Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia" (1915-1918).

 

FESTA DEL CORPO:
12 agosto - anniversario del combattimento di q. 212 di Nad Logem (1916)


CAMPAGNE DI GUERRA:
1860-61 (centro-meridione)
1860-70 (brigantaggio)
1866 (terza indipendenza)
1870 (Roma)
1915-18 (prima mondiale)
1940-43 (seconda mondiale)


CADUTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA:
Ufficiali
Sottufficiali e Militari di Truppa

DECORATI AL VALOR MILITARE: Ordine Militare d'Italia (Croce di Cavaliere) 6
Medaglie d'Oro 4
Medaglie d'Argento 224
Medaglie di Bronzo 239
Croci di Guerra 29

Inno del 73° (versione 1)

Testo:



Siam giovani guerrieri
siam figli della terra
d'Italia in pace e in guerra
nessun ci può fermar!

Il Reggimento bianco-azzurro
è il Reggimento della gloria
è nostra amante la vittoria
e il suo bacio conosciam!

Sognateci bambine
siam fiamme noi di vita
d'Italia schiera ardita
azzurra di valor!

Abbiamo cuore di soldati
abbiamo vesti di guerrieri
noi siamo fanti forti e fieri
nessuno mai ci piegherà!

Tanti atti di valore
il sole ha illuminato
le gesta del passato
serbiamo dentro il cuor!

Il nostro canto si solleva
traversa i monti il piano il mare
e vuole a tutti ricordare
..................

Superba è la Bandiera
del nostro Reggimento
che sventola nel vento
..................

Il Reggimento bianco-azzurro
è il Reggimento della gloria
la nostra amante è la vittoria
e certo mai ci tradirà!


URRA' URRA' URRA'


Inno del 73° (versione 2)

Testo:



Siam fanti forti e fieri
prole di granatieri
onor coraggio e fede
sono segni dei color!

Il Reggimento bianco-azzurro
è il Reggimento della gloria
è nostra amante la vittoria
il suo bacio conosciam!

Siam fanti forti e fieri
siam fiamme noi di vita
d'Italia schiera ardita
azzurra di valor!

Il Reggimento bianco-azzurro
è il Reggimento della gloria
è nostra amante la vittoria
il suo bacio conosciam!

Grande è la nostra fede
siam noi del Lombardia
quando la Patria invita
siam pronti a dar la vita!

Tanti atti di valore
il sole ha illuminato
le gesta del passato
serbiamo dentro il cuor!

Il Reggimento bianco-azzurro
è il Reggimento della gloria
la nostra amante la vittoria
e certo mai ci tradirà!


URRA' URRA' URRA'

Medaglia d'Oro al Valor Militare

GINOCCHIO RAMIRO
Tenente Colonnello, 73° rgt. fanteria

alla memoria - Data del conferimento: 31-12-1916 D.L.

Motivo del conferimento

Già proposto per la promozione a scelta per merito di guerra, perché in otto giorni di operazioni sul Carso fu mirabile condottiero del suo battaglione ed esempio preclaro di coraggio e di tenacia.
Il 14 settembre, ferito ad un piede nelle prime azioni, soltanto a sera consentì di farsi medicare, rimanendo al suo posto.
Dopo il bombardamento per la conquista di forti e muniti trinceramenti nemici, attraversò alla testa del suo battaglione il varco del reticolato, riuscendo a catturare con fulminea irruzione un intero battaglione avversario.
Nelle successive giornate di operazioni, ancora in attesa di conseguire la meritata ricompensa della promozione a scelta, benché non ben guarito dalla ferita, fu saggio condottiero del proprio battaglione nelle opere di offesa e di difesa, e il giorno dell‘avanzata generale, sprezzante del pericolo, nella fiducia che il suo slancio avrebbe ottenuto ciò che non erano riuscite ad ottenere numerose artiglierie e bombarle, si gettò alla testa della prima ondata di attacco contro i reticolati e le trincee nemiche ancora intatte, rimanendo fulminato a poca distanza da esse; fulgido esempio delle più elette virtù militari.
Veliki Hriback, 14 settembre 1916.
 


LAMA LUIGI
Maggiore Fanteria, Comandante del III btg. del 73° rgt. f. "Lombardia"

alla memoria - Data del conferimento: 23-10-1921 R.D.

Motivo del conferimento

Ufficiale di preclare virtù, saputo che il proprio battaglione era impegnato in un’azione, interrompeva volontariamente la licenza invernale, appena iniziata, per accorrere al suo posto d’onore e di pericolo.
Assunto il comando di battaglione, in circostanze particolarmente critiche, riusciva, con singolare perizia e con l’ascendente del suo valoroso esempio, a trascinare all’assalto truppe già scosse, ed a giungere per primo sulla tanto contesa posizione nemica, ove cadde trafitto al cuore da baionetta austriaca.
 Montello, 20 giugno 1918.

 

MONTI GUIDO
Tenente Fanteria, Assunse volontariamente il comando di un reparto del 73° rgt. f.

Data del conferimento: 3-3-1918 D.L.

Motivo del conferimento

Rinunciando all’esonerazione e alla riforma, assunse volontariamente servizio. Nominato ufficiale di artiglieria, chiese e ottenne di essere addetto agli osservatori di prima linea, nei quali, spesso ammalato, affrontò con entusiasmo disagi e pericoli.
Più volte, sotto l’infuriare del bombardamento nemico che interrompeva le comunicazioni, riuscì col suo personale intervento a ristabilirle ed a mantenerle in efficienza.
Una volta, sebbene ferito e contuso in più parti del corpo e con febbre alta, ricusò di ritirarsi dall’azione, nella quale continuò per due giorni.
Il terzo giorno, visto un reparto di fanteria privo di ufficiali, ne assunse il comando e lo condusse all’assalto di una fortissima posizione, persistendo nella lotta sebbene nuovamente ferito.
Castagnevizza, Dosso Faiti, maggio-21 agosto 1917.

 

XIDIAS TIPALDO SPIRO
Sottotenente 73° rgt. f. "Lombardia" - 8a compagnia

alla memoria - Data del conferimento: 29-10-1916 D.L.

Motivo del conferimento

Valorosissimo soldato, apostolo di italianità, propugnatore con la parola, con lo scritto, con il braccio, della redenzione del natio suolo triestino, durante l’intera campagna fu primo tra i primi nei pericoli, nei disagi, nella lotta.
Cadde eroicamente durante l’avanzata sul Carso, mentre, impavido, rincuorando i dipendenti all’assalto, opportunamente appostava, sotto la tempesta dei colpi avversari, le sue mitragliatrici.
Nad Logem, 14 agosto 1916.

Documentazione fotografica del degrado

Caserma "Tagliamento" - Arzene (Pn)

Venne utilizzata prima dall’Aeronautica e poi dalla Fanteria.


Caserma "Carlo Alberto Radaelli" - Latisana (Ud)

Carlo Alberto Radaelli
Patriota e generale (Roncade, Treviso, 1820 - Latisana, 1909)

Partecipò all'insurrezione di Venezia nel 1848 e nel 1849 - caduta la Repubblica Veneta - si trasferì in Piemonte, dove continuò a lavorare per la causa nazionale. Fu al seguito della spedizione di M. Fanti nelle Marche e nell'Umbria (1860). Nel 1862 fu addetto alla repressione del brigantaggio. Dal 1867 fu comandante della piazza di Palermo. Fu collocato a riposo il 24 dicembre 1870.

L'origine del reparto risale al 1937 quando, il 15 luglio, in Milano, venne formata la 2ª Brigata Corazzata, composta inizialmente dal solo 3° Reggimento Bersaglieri.
Nel novembre dell'anno successivo si uniscono l'8° Reggimento Bersaglieri ed il 32° Reggimento Fanteria Carrista.
Il 1 febbraio 1939 la Brigata viene innalzata al livello divisionale, assumendo il nome definitivo di 132ª Divisione Corazzata "Ariete".

La Divisione viene organizzata su schema ternario (ossia su tre reggimenti): ne fanno parte, infatti, l'8° Bersaglieri, il 32° Fanteria Carrista ed il 132° Artiglieria Corazzata.

Con tale inquadramento l'Ariete affronta la seconda guerra mondiale, venendo subito dislocata sul fronte dell'Africa Settentrionale.

Qui incorpora, dal 1 settembre 1941, il 132° Reggimento Fanteria Carrista che va a sostituire il 32°.
Quest'ultimo reparto, severamente provato dagli eventi bellici, viene di lì a poco sciolto.

La sorte della Divisione segue, durante i combattimenti nel deserto, quella delle truppe dell'Asse fino all'epica e contemporaneamente tragica battaglia di El Alamein che l'Unità affronta composta dal IX° Battaglione Carri, dal X° Battaglione Carri (proveniente dal 133° rgt. ed assegnato al 132° il 21 aprile 1942 per sostituire il VII btg. carri distrutto in combattimento) e dal XIII° Battaglione Carri (assegnato al 132° nel luglio 1942 in sostituzione dell' VIII° Battaglione Carri anche esso distrutto in combattimento).

Durante i primi giorni della Grande Battaglia l'Ariete rimane sostanzialmente intatta fino al mattino del 3 novembre 1942 quando, schierata a difesa delle truppe italo-tedesche, viene attaccata da soverchianti forze inglesi dotate di carri di costruzione americana M4 Sherman ed M3 Grant contro i quali ben poco possono le armi in dotazione ai carri italiani (ad esclusione dei semoventi M40 da 75/18 che con il loro proiettili ad "effetto pronto" sono in grado di contrastare con grandissima efficacia i carri nemici).

Dopo essere riusciti ad arrestare momentaneamente l'avanzata degli inglesi, i carri superstiti della Divisione contrattaccano fino al loro quasi totale annientamento.
Alle ore 15.30 di quel giorno viene inviato l'ultimo messaggio radio al comando del Feldmaresciallo Rommel.

L'8 dicembre 1942 la Divisione viene sciolta a causa degli eventi bellici ma, allo scopo di mantenere viva una tradizione così gloriosamente conquistata da un reparto pur ancor giovane (si rammenti che l'Ariete è l'Unità del Regio Esercito citata il maggior numero di volte nei bollettini del Comando Supremo), il 1 aprile 1943 viene costituita in Italia la 135ª Divisione Corazzata "Ariete", nota anche come Ariete II, e composta dai Reggimenti di Cavalleria "Montebello", "Lucca", "Vittorio Emanuele II", dal 135° e 235° Reggimento Artiglieria, dal CXXXIV Battaglione Controcarri Semovente e dal CXXXIV Battaglione Genio. L'organico previsto è di 9.500 uomini, 247 carri e 84 pezzi di artiglieria anche se alla data dell'8 settembre la forza effettiva è di 8.500 uomini, 176 mezzi blindati e corazzati, circa settanta cannoni e 92 mitragliere contraeree da 20 mm.

A seguito dei noti e tristi fatti dell'8 settembre 1943 e dopo che l'Unità tenta vanamente di opporsi alle truppe tedesche nella battaglia per il possesso di Roma, l'Ariete II viene sciolta.

Viene ricostituita solo nel dopoguerra, più precisamente il 23 maggio 1948, quando si forma il Raggruppamento Corazzato "Ariete" che il 1 giugno dello stesso anno va a costituire la nuova Brigata Corazzata "Ariete" con sede inizialmente in Roma e successivamente in Pordenone dove troverà la sua sede definitiva.

Inquadrata su Reparto Comando, 132° Reggimento Carri, 8° Reggimento Bersaglieri, 132° Reggimento Artiglieria e vari reparti di supporto, viene trasformata nella Divisione Corazzata "Ariete" il 1 ottobre 1952, assorbendo anche il 19° Gruppo Esplorante "Guide", una compagnia del Genio Pontieri ed una compagnia del Genio Trasmissioni.

E' in questi anni che l'Unità, a seguito dell'adesione dell'Italia alla NATO, comincia ad essere riequipaggiata con grandi quantità di veicoli corazzati di produzione statunitense (principalmente M4 Sherman con tutti i suoi derivati ed M26 Pershing) ricevuti nell'ambito degli aiuti militari alle nazioni alleate.
Nel 1963 la Divisione Corazzata "Ariete" assume l'organico delle grandi Unità dell'Alleanza Atlantica, articolandosi su una Brigata Meccanizzata, due Brigate Corazzate ed una Brigata di Artiglieria.
Tale organizzazione rimane fino al 1968 quando viene abbandonata per riprendere l'organico basato su Reparto Comando, 32° e 132° Reggimento Carri, 8° Reggimento Bersaglieri e 132° Reggimento Artiglieria Corazzata.

A seguito della ristrutturazione dell'Esercito Italiano del 1975, la Divisione incorpora le neo costituite 32ª Brigata Corazzata "Mameli", 132ª Brigata Corazzata "Manin" e 8ª Brigata Meccanizzata "Garibaldi", nonché varie Unità di supporto logistico.

Il 1 ottobre 1986, a seguito dell'abolizione del livello divisionale in tutto l'Esercito, l'Unità viene sciolta per rinascere immediatamente come 132ª Brigata Corazzata "Ariete" con comando in Pordenone.

In questa Unità confluiscono tre Battaglioni Carri (8° "M.O.V.M. Secchiaroli", 10° "M.O.V.M. Bruno", 13° "M.O.V.M. Pascucci") , il 27° Battaglione Bersaglieri "Jamiano", il 20° Gruppo Artiglieria da Campagna Pesante "Piave", il Battaglione Logistico "Ariete", una Compagnia Controcarri, una Compagnia Genio Guastatori ed il Reparto Comando e Trasmissioni.
Negli anni successivi l'organico varia più volte fino agli anni '90 quando, a seguito del nuovo ordinamento che ricostituisce il livello reggimentale, la Brigata si articola in: Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici "Ariete", 32° e 132° Reggimento Carri, 11° Reggimento Bersaglieri, 132° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente, Battaglione Logistico "Ariete" e Reparto Sanità (in posizione quadro).

L'attuale organigramma della Brigata ha visto recentemente l'aggiunta a questi reparti del 33° Reggimento Carri di Ozzano Emilia e dell'82° Reggimento Meccanizzato "Torino".
A livello NATO la Brigata è attualmente inquadrata come parte della 3ª Divisione inglese operante nel Corpo d'Armata di Reazione Rapida (ARRC).
Dismessi i veicoli americani residuati dell'ultimo conflitto, l'Unità è stata dotata nel tempo di vari veicoli quali l'M47 Patton, l'M60A1 (in servizio per quasi un trentennio), il Leopard 1A2 ed ultimamente il nuovissimo carro di progettazione e costruzione italiana "Ariete" (con inizio delle consegne al 32° Rgt. Carri di Tauriano e successivamente al 132° di Cordenòns).

Il 1 luglio 2000 gli ultimi cinque Leopard 1 hanno lasciato il 132° Reggimento per essere inviati alla loro ultima dimora presso il 2° CERMOT (CEntro Rifornimenti MOTorizzazione) di Lenta (VC).
Da questa data il 33° Reggimento Carri (successivamente sciolto il 30 giugno 2001) rimane l'unico reparto ad utilizzare il carro tedesco nella sua configurazione iniziale.

I Reparti che costituiscono oggi la Grande Unità sono:

  • 4° Reggimento Carri
  • 32° Reggimento Carri
  • 132° Reggimento Carri
  • 3° Reggimento bersaglieri 
  • 11° Reggimento bersaglieri
  • 132° Reggimento Artiglieria Terrestre (semovente) "Ariete"
  • 10° Reggimento Genio Guastatori
  • Reparto Comando e Supporti Tattici "Ariete"

Da informazioni tratte dal sito EI.

L'8^ Brigata Meccanizzata "Garibaldi" venne costituita in Pordenone il giorno 1 novembre 1975, per trasformazione dell'8° Rgt. Bersaglieri. A ricordo delle tradizioni risorgimentali dei Reparti Bersaglieri che formarono la nuova Unità, le venne assegnato il nome di "Garibaldi". Inquadrata nella Divisione Corazzata "Ariete", era formata da Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, due Btg. Bersaglieri (3° "Cernaia" e 26° "Castelfidardo"), 7° Btg. Carri "M.O. Di Dio", 19° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Rialto" e un Btg. Logistico. Il 1° luglio 1976 incorporò anche l'11° Btg. Bersaglieri "Caprera".

Dall'ottobre 1986 incorporò anche il 73° Btg. Fanteria Arr. "Lombardia", sino allo scioglimento del Battaglione stesso.

Con l'abolizione del livello divisionale, sciolta la Divisione "Ariete", dall'11 ottobre 1986 la "Garibaldi" passò alle dirette dipendenze del Comando del 5° Corpo d'Armata.

Il 1 luglio 1991, nell'ambito di un riordinamento strutturale e strategico, la Brigata venne trasferita in Campania, alle dipendenze del Comando Regione Militare Meridionale. Nell'occasione, cambiò anche denominazione in 8^ Brigata Bersaglieri "Garibaldi", subendo un radicale riassetto. Si riordina, infatti, su 3° Btg. Bersaglieri "Cernaia" e 67° "Fagarè", 91° Btg. Fanteria "Lucania", 19° Gruppo Squadroni "Cavalleggeri Guide", 31° Btg. Carri "M.O. Andreani", 11° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Teramo" e Btg. Logistico "Garibaldi".

Nel 1992-'93, nell'ambito di un successivo riordinamento della Forza Armata, mutò ancora fisionomia organica e inquadrò Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, Reggimenti 8° e 18° Bersaglieri, Cavalleggeri "Guide" (19°), 131° Carri, 11° Artiglieria da Campagna semovente "Teramo", 91° Btg. "Lucania" e Btg. Logistico "Garibaldi".

Dal 1 settembre 1994, la sua denominazione è Brigata Bersaglieri "Garibaldi" e nel corso del 1997 assunse l'attuale configurazione (Reparto comando, due Rgt. Bersaglieri, un Rgt. Carri, un Rgt. di Cavalleria, un Rgt. d'Artiglieria, un Rgt. Genio), dislocata in Campania e in Calabria. Prima Grande Unità dell'Esercito ad essere completamente professionalizzata (costituita esclusivamente da Volontari in Ferma Breve o Servizio Permanente), è stata assegnata al Comando "Forze di Proiezione" per passare, dal 1° dicembre 2000, alle dipendenze del 2° Comando Forze di Difesa, organizzata per essere facilmente rischierata all'estero.

Da informazioni tratte dal sito dell'EI