il portale della Fanteria d'Arresto

52° btg.f.arr. "Alpi"

Decorato di Ordine Militare d'Italia, Medaglia d'Oro, tre Medaglie d'Argento e tre di Bronzo al Valor Militare ed una al Valore dell'Esercito. Il battaglione festeggia la battaglia di Sidi Bilal in Libia (20/09/1912) dove si guadagna la Medaglia d'Oro al Valor Militare. In data 2 gennaio 1919 adotta la cravatta rossa, simbolo garibaldino, a ricordo dei Cacciatori delle Alpi dai quali discende. Costituito il 17 marzo 1859, viene sciolto il 31 marzo 1993 a Cividale del Friuli (Ud) e ricostituito con funzioni addestrative. Si scioglie definitivamente il 31 agosto 1996 a Portogruaro (Ve).
Motto:"Obbedisco".

LE DECORAZIONI AL MERITO:

CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA, 1915-1918)
Medaglia d'Oro al Valor Militare - Sidi Bilal - Campagna di Libia, 1912
Medaglia d'Argento al Valor Militare - al Corpo Volontario dei Cacciatori delle Alpi, Campagna del 1859
Medaglia d'Argento al Valor Militare - Col di Lana, 1915
Medaglia d'Argento al Valor Militare - Campagna di Francia, 1918
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - allo squadrone Guide dei Cacciatori delle Alpi, Campagna del 1859
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - al Corpo Sanitario dei Cacciatori delle Alpi, Campagna del 1859
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - Fronte greco-albanese, 1941
Medaglia di Bronzo al Valor dell'Esercito - Friuli, 6-13 maggio 1976


MOTTO:
Obbedisco


ORIGINI:
Il giorno 1 ottobre 1976, a seguito dello scioglimento dei Reggimenti, sulla base dei Quadri e dei Fanti del I/52° rgt. f. arr. "Alpi", viene costituito il 52° btg. f.arr. "Alpi", ereditando dal 52° "Alpi" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine e il nome.

Il 52° "Alpi" discende dai tre reggimenti di volontari, formati nella primavera del 1859, in previsione della guerra contro l’Austria, nei depositi di Cuneo e di Savigliano e riuniti nella Brigata "Cacciatori delle Alpi" al comando della quale fu destinato Giuseppe Garibaldi, nominato Maggior Generale dell’Armata Sarda.

Con regio decreto del 14 maggio 1860 la Brigata fu incorporata nell’Armata Sarda con la denominazione di "Alpi" e ordinata su due Reggimenti, il 51° e il 52°.



VICENDE E FATTI D'ARME:

 

1859

Nella II^ guerra d'indipendenza del 1859 i tre reggimenti operarono nello scacchiere delle Prealpi lombarde con il compito di penetrare nel Lombardo-Veneto lungo il fianco settentrionale del fronte principale, eccitando i sentimenti patriottici delle popolazioni e arruolando nuovi volontari. Ebbero armamento piuttosto antiquato senza artiglieria, ma con un reparto di cinquanta guide a cavallo. Il 7 agosto Garibaldi lasciò la guida delle truppe che, ridotte a due reggimenti, vennero incluse nella fanteria regolare (1860).
Per l'eroico comportamento riceve una Medaglia d'Argento e due di Bronzo al Valor Militare.

            MAVM "Perchè sia perpetuato il ricordo degli armamenti e degli eroismi, onde rifulse nella Campagna del 1859, il Corpo Volontario dei Cacciatori delle Alpi e sia reso indissolubile il vincolo delle memorie epiche onde a quel Corpo è unito il Reggimento sopra notato che ne ha in retaggio il patrimonio d’onore e di gloria" (Campagna del 1859).

            MBVM per lo squadrone Guide dei Cacciatori delle Alpi - “Per il coraggio ed ordine spiegato nell’inseguire il nemico, raccogliere informazioni, prigionieri di guerra, e spingere le pattuglie contro il nemico" (Campagna del 1859).

            MBVM per il Corpo Sanitario dei Cacciatori delle Alpi - “Perché si mostrò degno della riconoscenza di tutti i feriti, sia nostri che nemici" (Campagna del 1859).


1866

Partecipa alla III^ guerra d'indipendenza.


1867 - 1895

il Reggimento viene impiegato per servizi di ordine pubblico, per soccorso alle popolazioni terremotate o colpite da calamità e per sedare attività faziose di fuori legge.


1895 - 1896

Per la guerra italo-abissina, concorre alla formazione dei Battaglioni di Fanteria d’Africa e si batte eroicamente ad Adua il primo marzo 1896.


1911

10 novembre - viene mobilitato per la guerra libica, combattendo a Sidi Messiri il 26 novembre e ad Ain Zara il 4 dicembre.


1912

20 settembre - Partendo dall'oasi di Zanzur, ricevette l’ordine di occupare il nodo carovaniere a sud dell’oasi stessa. Attaccato dal nemico, il 52° reagì prontamente, nonostante l’inferiorità numerica e respinse gli attacchi avversari; costretto poi al ripiegamento dal ripiegamento del 23° Reggimento Fanteria e sotto gli attacchi degli arabo-turchi i Cacciatori, nonostante combattessero senza tregua da oltre sette ore, opposero una valorosa e accanita resistenza obbligandoli alla fuga e infliggendo loro ingenti perdite. Per l'eroico comportamento riceve la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

            "Per la splendida condotta tenuta dal Reggimento durante tutta la campagna di Libia 1911-12 e particolarmente per l’eroico valore spiegato nella battaglia di Sidi Bilal" (Sidi Bilal, 1912).

 

1915

7 luglio - sino al giorno 20 è impegnato contro le posizioni austriache del Col di Lana; opera poi nel settore del Passo Fedaia - M. Mesola - M. Paden - Col Toront. 
Per l'ardimento dimostrato riceve la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

            "Per le prove di valore e di ardimento date dal 4° Battaglione, nonostante la tenace resistenza avversaria, l’inclemenza della stagione e le difficoltà del terreno" (Col di Lana, luglio 1915).

 

in novembre - con il III e VI battaglione, attacca il Col di Lana (Varda-Cherz).

 

1916

sino a marzo - si limita ad effettuare ricognizioni. Il IV battaglione, vincendo forti difficoltà, occupa una linea piu' avanzata nel versante nord del Ciampo Vedil, sulla destra del Cordevole.

da aprile a luglio - con piccole azioni, completa la conquista della Marmolada.

 

1917

fino a settembre - rimane in zona e si limita a svolgere azioni di pattuglia e ardite ricognizioni.

metà settembre - partecipa con successo alla conquista di una posizione nemica in galleria alla Forcella di Serauta.

7 novembre - in seguito agli avvenimenti di Caporetto ripiega, sempre combattendo, sul Piave schierandosi tra il Ponte di Vidor e le Grave di Ciano, opponendo tenace resistenza sino al 22 dicembre.

 

1918

23 aprile - inquadrato nell' 8.a divisione del II Corpo d'Armata, si trasferisce in Francia. Assegnato al settore dell'Aisne nelle Argonne, si schiera in prima linea a sud ovest di Reims ed occupa il margine occidentale del Bois des Eclisses e la montagna di Bligny.

23 giugno - concorre a respingere un attacco tedesco che momentaneamente aveva travolto un tratto di linea presidiata dal 51° Fanteria.

3 luglio - nella notte il II e III battaglione tentano di occupare Bligny, conseguendo parziali successi. Il 16 Luglio gli stessi due battaglioni fronteggiano un ulteriore attacco nemico tendente all'accerchiamento, evitato per effetto di un'audace sortita. Per la partecipazione alla Campagna di Francia ricevette un'altra Medaglia d'Argento al Valor Militare.

            "Fedele alle sue gloriose tradizioni, in violenti ed aspri combattimenti sui campi di Francia, contro un nemico formidabile, diede eccezionali prove di bravura e di salda tenacia, portando sempre alto il nome d’Italia e la fama dei Cacciatori delle Alpi" (Campagna di Francia, 21 aprile – 16 novembre 1918).

 

1919

2 gennaio - adotta la cravatta rossa, simbolo garibaldino.

 

1926

In virtù della legge 11 marzo 1926, le brigate di fanteria furono assegnate alla XXII Brigata.

 

1934

1 ottobre - su due battaglioni allievi e uno truppa, assunse la denominazione di 52° Reggimento di Fanteria “Scuola”, assorbendo la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Spoleto.

 

1935 - 1936

Concorse alla guerra italo-etiopica con l’invio di complementi a reparti mobilitati in AOI, fornendo 15 ufficiali e 123 uomini.


1940

giugno - inizia la partecipazione alla 2^ guerra mondiale sul fronte alpino occidentale, in seconda schiera, nel settore Vallecrosia-Bordighera.

 


12 gennaio 1941 - reduce del Fronte Occidentale, lascia Spoleto alla volta di Brindisi, imbarcandosi poi per l’Albania. Dopo lo sbarco a Durazzo, si trasferisce in marcia sino a Ciafa.

24 gennaio - il reggimento riceveva ordine di dare il cambio ai 13° fanteria sulle posizioni di Ciafa e Bubesit, Bregu Gliulei e Ciafa e Murit. Sulle posizioni da occupare impegnava aspro combattimento in condizioni d’assoluta disparità di forze, secondo la caratteristica di questa campagna. Il nemico era 10 volte superiore per numero e per mezzi. Scavando appostamenti e trincee, rimase sistemato a caposaldo sulla aspra altura di Ciafa e Bubesit sino al mese di marzo.

24 marzo - viene effettuato un colpo dì mano per la conquista di quota 869 di Bregu Gliulei.
In un fonogramma, inviato al 52° Fanteria in data 24 marzo alle ore 15,30, il Comandante la Divisione” Cacciatori delle Alpi”, così si esprimeva: “Eccellenza Comandante Corpo d’Armata ha espresso suo compiacimento per spirito offensivo dimostrato truppe nell’azione di questa mattina alt Sono lieto di comunicare ai quadri et alle truppe l’elogio del nostro Comandante di Corpo d’Armata. Firmato Generale Pivano”.

15 aprile - i Cacciatori raggiunsero le alture di Vinon inseguendo il nemico in fuga. 
A memoria di questa campagna, fu conferita alla Bandiera del Reggimento una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

            "Pari alle sue nobili, gloriose tradizioni, in tre mesi di aspra lotta, contrastò con indomito valore il passo dell’agguerrito nemico imbaldanzito da notevoli fortunati successi, inchiodandolo al terreno, fino a fiaccarne con violente e sanguinose azioni offensive ed a prezzo di dure perdite, ogni velleità di avanzata lungo le direttrici prestabilite. Nella ripresa azione offensiva, attaccò violentemente il nemico, ributtandolo oltre i confini dando fulgido esempio di valore e confermando ancora una volta le sue belle tradizioni garibaldine" (fronte greco-albanese, gennaio-aprile 1941).

 

1942 - 1943

e' impiegato in Jugoslavia, con compiti di presidio e sicurezza.

settembre 1943 - viene sciolto.

 

1958

1 luglio - Viene ricostituito a Cuneo, per trasformazione del 2° CAR.

giugno 1963 - viene trasferito a Fossano (Cn).

 

1964

22 settembre - viene costituito, in Tarcento, il 52° rgt. f.arr. "Alpi", assegnato alla Divisione Fanteria "Mantova", con il seguente ordinamento:

  • Comando Reggimento e Cp. Comando e Servizi a Tarcento
  • I  btg. f.arr. ad Attimis con Cp. Comando e Servizi e n. 3 Cp. ad Attimis e n. 4 Cp. in distaccamento a Tarcento.
  • II btg. f.arr. in posizione “quadro”
  • III btg. f.arr. a Ipplis con Cp. Comando e Servizi e n. 5 Cp. ad Ipplis, n. 6 Cp. in distaccamento a Grupignano e n. 3 Cp. in distaccamento a Purgessimo.

 

1976

1 ottobre - sulla base dei quadri e dei fanti del I/52° rgt. f.arr. "Alpi", viene costituito il 52° btg. f.arr. "Alpi", che eredita dal glorioso 52° "Alpi" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine e il nome. Sede viene definita Attimis (caserma Grimaz), con un distaccamento a Grupignano (caserma Miani) e viene inquadrato nella Divisione Meccanizzata "Mantova", con sede a Udine.

10 ottobre - riceve la nuova Bandiera di guerra.

Il 52° btg. f.arr. "Alpi", già I/52°, si distinse nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite in occasione del sisma del Friuli (6 maggio 1976) e la Bandiera è stata decorata con la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito.

            "In occasione del violento sisma che funestava il Friuli, ancorché provato nelle sue stesse file dall'evento tellurico, si prodigava con uomini e mezzi in coraggiosi ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite,  fornendo, con tutto il personale impegnato, luminosa prova di eccezionale saldezza d'animo e non comune senso di altruismo nell'opera di soccorso, che risultava determinante nell'alleviare le sofferenze dei sopravvissuti" (Friuli, 6-13 maggio 1976).

 

1986

1 ottobre - a seguito dello scioglimento delle Divisioni, viene inquadrato nella Brigata meccanizzata "Mantova" (ex Isonzo).

 

1987

1 agosto - la caserma "Vescovo" di Purgessimo, già del 120° btg.f.arr. "Fornovo" (ex III/52° rgt. f.arr. Alpi) viene reacquisita dal 52° btg.f.arr. "Alpi".

 

1991

7 luglio - la Bandiera di Guerra si trasferisce alla Caserma “Zucchi Lanfranco” di Cividale del Friuli, nuova sede del battaglione.

 

1993

31 marzo - il Battaglione viene sciolto. Dal giorno 1 aprile viene ricostituito come 52° btg.f. Alpi, quale unità addestrativa, con sede in Portogruaro (Ve) nella caserma "L. Capitò".

 

1996

29 agosto - il battaglione (e con esso sparisce il glorioso nome dei "Cacciatori delle Alpi") viene definitivamente sciolto.

 

La Bandiera del 52°, che oltre alle decorazioni sopra menzionate si fregia della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, è custodita a Roma, presso il Vittoriano nel "Sacrario delle Bandiere", assieme a tutti gli altri vessilli delle varie Unità soppresse dell’Esercito Italiano.

            CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA)

            "Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia" (1915-1918).

 

FESTA DEL CORPO:
20 settembre - anniversario dei combattimenti di Sidi Bilal, in Libia (1912)

CAMPAGNE DI GUERRA:
1859 (seconda indipendenza)
1860-70 (brigantaggio)
1866 (terza indipendenza)
1911-12 (Libia)
1915-18 (prima mondiale)
1940-43 (seconda mondiale)

CADUTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA:
Ufficiali 53
Sottufficiali e Militari di Truppa 892

DECORATI AL VALOR MILITARE:
Ordine Militare d'Italia 12
Medaglie d'Oro 1
Medaglie d'Argento 181
Medaglie di Bronzo 234

Inno del 52° Fanteria

Testo:



Noi vi raggiungeremo
sulle Alpi belle
dietro il Leone d'Italia.
Con la cravatta rossa ardente al cuor
non ebbe mai confronto il suo valor.
E di cimento vinse ogni battaglia
fu il grande simbolo di gloria.
Di generosa italica virtude,
luce di grande vittoria.


Cantiam fratelli i fasti
le fulgide memorie
i martiri e le glorie
dei Cacciatori alpin.
Il fante Cacciatore
porta in mezzo al cuore
la fiamma tricolore
d'Italia e della fe'.



E vinse a San Fermo,
a Brescia e al Monte Grappa,
sul Col di Lana e al Piave.
In Francia fu sgomento lo stranier
che ammirò l’intrepido guerrier.
Ma nella prova nuova che l'attende,
per il grande Cacciator d'Italia,
sempre gloria sua storica virtude,
ogni or al grido di vittoria.


Cantiam fratelli i fasti
le fulgide memorie
i martiri e le glorie
dei Cacciatori alpin.
Il fante Cacciatore
porta in mezzo al cuore
la fiamma tricolore
d'Italia e della fe'.



OBBEDISCO!


Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

CORTE CLEMENTE
Maggiore nello Stato Maggiore dei Cacciatori delle Alpi
Data del conferimento: 12 - 7 - 1859 R.D. n. 38

LANDI VINCENZO
Capitano nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi
Data del conferimento: 12 - 7 - 1859 R.D. n. 38

CARRANO FRANCESCO
Maggiore nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi
Data del conferimento: 13 - 11 - 1859 R.D. n. 41

BRONZETTI NARCISO
Maggiore nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi 
Data del conferimento: 16 - 1 - 1860 R.D. n. 42

GROSSO-CAMPANA ALESSANDRO
Capitano dei Cacciatori delle Alpi
Data del conferimento: 16 - 1 - 1860 R.D. n. 43

Documentazione fotografica del degrado

Caserma "Igino Urli" - Tarcento (Ud)

Igino Urli (Medaglia d'Oro al V.M.)
Tenente in s.p.e. (78° reggimento fanteria "Lupi di Toscana")
Luogo di nascita: Tarcento (Ud)

Alla memoria
Assunto il comando di una compagnia fucilieri, in sostituzione del capitano caduto nel combattimento, rimasto unico ufficiale del reparto, alla testa di un pugno di fanti, azionando personalmente un fucile mitragliatore, conquistava successivamente due agguerrite posizioni nemiche. Ferito una prima volta ad un ginocchio, dopo rapida, sommaria medicazione, riprendeva subito il comando della compagnia. Ferito una seconda volta ad una spalla, rifiutava ogni soccorso e, brandendo il fucile mitragliatore per l’impugnatura, persisteva nella lotta corpo a corpo. Ferito per la terza volta e mortalmente, spirava fra le braccia dei propri fanti al grido di: « Viva i miei lupi ». Fulgido esempio di alte virtù militari, coronava con il supremo sacrificio la vita di eroico combattente che aveva iniziata da volontario in terra di Spagna. Mali Tabaian (Fronte greco), 10 gennaio 1941.


Caserma "Mario Grimaz" - Attimis (Ud)

Mario Grimaz (Medaglia d'Argento al V.M.)
Alpino (8° rgt. alpini, btg. "Cividale")
Luogo di nascita: Attimis (Ud)

Scelto tiratore alpino, già distintosi precedentemente, dimostrava in due giorni di aspri combattimenti, calma ammirevole e assoluto sprezzo del pericolo. Durante un violento attacco nemico, salito su una posizione dominante ed esposta, bersagliava il nemico col suo tiro infallibile, incitando i compagni e mantenendone alto il morale con la sua giovanile e audace baldanza. Ferito, continuava a far fuoco nonostante la forte perdita di sangue, finchè, colpito dallo scoppio di un colpo anticarro, cadeva morente. Con l'animo dei forti, superando il dolore del corpo straziato, rivolgeva le sue ultime parole al comandante di compagnia, che lo assisteva, riaffermando la sua volontà di non abbandonare la lotta. Sublime esempio di valore e dedizione al dovere. Quota "Cividale", 176 Nowo Kalitwa (fronte russo), 4-5 gennaio 1943.

Venne costituita come Brigata "Mantova" il giorno 1 marzo 1915, con i reggimenti di fanteria 113° e 114°.
Nel 1915-1916 era sul fronte trentino, poi venne schierata nell'area di Redipuglia. Nel 1917 era sull'altopiano di Asiago e nel 1918 a Nervesa della Battaglia e a Vittorio Veneto. Fu sciolta nel 1919, alla fine della 1^ guerra mondiale.

Fu ricostituita in Verona il 15 marzo 1942 come Divisione di Fanteria Autotrasportabile "Mantova" (104^), sugli originari reggimenti 113° e 114° fanteria (già di nuovo in vita dal 10 dicembre del 1941) e dall'11° artiglieria. Con sede in Varazze, venne schierata in Piemonte, mentre nel 1943 era dislocata fra la Puglia e la Calabria. Uscita indenne dalle giornate seguite all'8 settembre 1943, la Divisione cedette il 26 dello stesso mese parte dell'11° artiglieria al 1° raggruppamento motorizzato e il 16 ottobre mise il 113° fanteria a disposizione della 5^ armata americana.
Il 24 ottobre assunse nei suoi ranghi il 185° reggimento paracadutisti "Nembo", che perderà a fine novembre.
Dal 30 ottobre 1943, ricevette il 76° reggimento fanteria "Napoli", che d'ora in poi sarà il secondo reggimento della Divisione.
A gennaio del 1944 cedette alcuni gruppi d'artiglieria per il ricostituendo 184° reggimento artiglieria della "Nembo" e a febbraio del 1944 risultò ancora spezzata in due tronconi, uno in Calabria e l'altro in Puglia.
In Calabria era dislocato il Comando Divisione col 76° e il 114° fanteria, più un gruppo d'artiglieria; in Puglia, con il Vice Comando divisionale, vi erano i reparti della disciolta Divisione "Emilia" (155^) rientrati dai Balcani: 119° fanteria, 120° fanteria e il 155° artiglieria.
A fine maggio 1944 la Divisione al completo era in Calabria dove mise il proprio personale a disposizione per la raccolta nei campi e per attività di ordine pubblico.

Nell'autunno 1944 la Divisione venne prescelta come nuovo "Gruppo di Combattimento", che si costituì in Calabria, agli ordini del generale Guido Bologna, con i reggimenti di fanteria 76° e 114° e il 155° artiglieria.
Il "Mantova", sorto dalla trasformazione dell'omonima Divisione, non fu impiegato in combattimento, essendo sopravvenuta nel frattempo la capitolazione dei tedeschi, proprio mentre esso si apprestava a intervenire alle dipendenze dell'8^ Armata.
Dopo aver svolto intense attività addestrative nel Sannio, nella primavera del 1945 il Gruppo fu trasferito nella zona del Chianti.
Partecipò alla Guerra di Liberazione e dal 15 ottobre 1945 riassunse il nome di Divisione di Fanteria "Mantova", ampliando gli organici con l'arrivo, il 23 settembre 1949, del 59° reggimento fanteria "Calabria".
Più volte riordinata, la Divisione venne dislocata, alla fine della 2^ guerra mondiale, in Friuli Venezia Giulia.

Nel 1975, antecedentemente alla ristrutturazione dell'EI, risultavano alle sue dipendenze:

  • 59° rgt. Fanteria "Calabria" - Sede: Palmanova (Ud)
  • 76° rgt. Fanteria "Napoli" - Sede: Cividale del Friuli (Ud)
  • 114° rgt. Fanteria meccanizzato "Mantova" - Sede: Tricesimo (Ud)
  • 52° rgt. Fanteria d'Arresto "Alpi" - Sede: Tarcento (Ud)
  • LXIII° btg. Carri "M.O. Fioritto" - Sede: Cordenons (Ud)
  • 6° Gruppo Cavalleria "Aosta" - Sede: Cervignano (Ud)
  • Rgt. Artiglieria campale - Sede: Udine
  • Btg. Genio - Sede: Udine
  • Btg. Trasmissioni - Sede: Udine.

Con la ristrutturazione del 1975 la Div. di Fanteria "Mantova" cambiò denominazione in Divisione Meccanizzata "Mantova" e assunse alle dipendenze le neo costituite Brigate "Brescia" e "Isonzo" Meccanizzate e la "Pozzuolo del Friuli" Corazzata.
Il quartier generale della "Mantova" era dislocato a Udine nella caserma "G. B. Berghinz".

Il giorno 1 ottobre 1986 il Comando Divisione venne soppresso, ma il nome dell'Unità sopravvisse per cambio denominazione della Brigata Meccanizzata "Isonzo" che, da questa data, cessò di esistere.
L'unità fu impegnata in Sardegna nell'esercitazione "Forza Paris" e in Sicilia per i "Vespri".

Fu definitivamente soppressa il 30 agosto del 1997: storica Unità dell'Esercito italiano, costituì per oltre un trentennio uno dei pilastri del 5° Corpo d'Armata, grande Unità complessa schierata in Friuli Venezia Giulia, insieme alle Divisioni "Folgore" e "Ariete".
Rimase in vita il Comando Divisione "Mantova", comando di proiezione senza forze assegnate in tempo di pace, che all'esigenza poteva essere ridislocato anche al di fuori del territorio nazionale, nel quadro di operazioni internazionalii: nel gennaio 2002 era stato costituito in Vittorio Veneto il Comando Divisione “Mantova" destinato a operare in operazioni fuori area nell’ambito della gestione di crisi internazionali.
Nell'ottobre 2005 aveva conseguito la Full Operating Capability.
Nel settembre 2006 il Comando Divisione "Mantova" era stato riconfigurato all'interno del 1° Comando Forze di Difesa (1° FOD) di Vittorio Veneto, pronto a essere enucleato per esercitazioni e/o per altre operazioni.

Nel luglio 2013, con lo scioglimento del 1º FOD, avvenuto nell'ambito della revisione dello strumento militare nazionale, viene trasferita in Firenze e ridenominata "Divisione Friuli" dal Capo di Stato Maggiore dell' Esercito, per ragioni storiche.

Da informazioni tratte dal sito dell'EI