Decorato di Ordine Militare d'Italia, di due Medaglie d'Argento al Valor
Militare e di una Medaglia di Bronzo al Valor Civile. Il battaglione
festeggia la battaglia della Bainsizza (23/08/1917) dove si guadagna
la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Costituito il 5 maggio 1859, si scioglie il 30
novembre 1991 a Fogliano di Redipuglia (Go).
Motto: "Col sacrificio la gloria".
Nota sulle mostrine: il 33° btg.f.arr. Ardenza, inquadrato nella Div. Mec. "Folgore", portava la mostrina con i suoi tradizionali colori, sottopannata dal gladio e ala su campo azzurro della Div. Mec. Folgore. Allo stesso tempo, portava anche, come fregio da basco, quello della Div. Mec. Folgore e non quello normale da Fanteria. Dal 1986, con lo scioglimento della Divisione stessa, portò invece le mostrine con i propri colori tradizionali e il fregio da Fanteria.
LE DECORAZIONI AL MERITO:
CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE
D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA, 1915-1918)
Medaglia d'Argento di Benemerenza al
Valor Civile (Terremoto di Messina, decreto 5 giugno 1910)
Medaglia d'Argento al V.M. (Collio, Falde del Monte
Sabotino, S. Floriano, Oslavia - maggio-novembre 1915)
Medaglia d'Argento al V.M. (Gela, Bivio Gigliotto,
Piana di Catania, Adrano - 10 luglio, 5 agosto 1943)
MOTTO:
Col sacrificio la gloria
ORIGINI:
Il giorno 1 ottobre 1976, a seguito dello
scioglimento dei Reggimenti, sulla base dei Quadri e dei Fanti del
III/53° rgt.f.arr. "Umbria", viene costituito il 33° btg.f.arr. "Ardenza",
ereditando dal 33° "Livorno" la Bandiera, le
tradizioni, il motto, le mostrine ma non il nome, già attribuito
ad altra Unità in vita.
Il 33° “Livorno” discende dalle truppe del
Granducato di Toscana: con queste truppe, infatti, venne costituito in
Firenze, dal governo
provvisorio, il giorno 5 maggio 1859 il 5° Reggimento di linea
Toscano che, il 25 marzo 1860, entrò a far parte
dell'Esercito nazionale con l'ordinativo 33°, inquadrato nella
Brigata "Livorno" assieme al gemello 34°.
VICENDE E FATTI D'ARME:
1859
5 maggio - viene costituito il 5° Rgt. di
linea Toscano, partecipando alla 2^ guerra d'Indipendenza.
1860
25 marzo - entra nell'Esercito nazionale come
33° reggimento di fanteria, assieme al gemello 34°, inquadrato
nella Brigata "Livorno".
1866
24 giugno - nella 3^ guerra d'Indipendenza,
riceve il battesimo del fuoco nella gloriosa seppur sfortunata giornata di
Custoza (Vr).
1887
la 2^ compagnia viene inviata in Eritrea, per
la campagna del 1887-1888.
1903
la 4^ compagnia viene inviata in Cina, con
compiti di presidio per la protezione della concessione italiana
(1903-1904).
"Si segnalò per operosità, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908" (Terremoto di Messina, decreto 5 giugno 1910).
1915 - 1918
La 1^ guerra mondiale lo vede impegnato nella prima, nella seconda e nella terza battaglia dell'Isonzo, molto duramente sul Carso, sul Monte Sabotino, a Oslavia, a S. Floriano, a Roth, a Descla e sull'altopiano della Bainsizza: queste sono le località dove più generoso è il tributo di sangue offerto alla Patria e dove più alte rifulgono le qualità dei suoi Fanti.
Nel 1917 partecipa alla decima e all'undicesima
battaglia dell'Isonzo sul Monte Santo, nella zona di Plava e sul Monte
Corada.
Anche dopo il ripiegamento dell'ottobre 1917,
seguito agli avvenimenti di Caporetto il 33°, ricostituito e
riordinato, è impegnato duramente nella zona di Grottelle e si
distinse in Val Brenta e nel corso della battaglia di Vittorio Veneto.
Al termine della guerra, la sua Bandiera viene decorata con una
Medaglia d'Argento al Valor Militare.
"Per lo slancio e la resistenza spiegati con incrollabile fede
fin dai primi mesi della guerra, in asprissime lotte, vincendo ogni
difficoltà di terreno e di mezzi, pur nelle più avverse
condizioni sanitarie" (Collio, Falde del Monte Sabotino,
S. Floriano, Oslavia - maggio-novembre 1915).
"In un difficile periodo di operazioni diede valido contributo alla
vittoria delle nostre armi, logorando in accaniti combattimenti il
nemico, con tenace valore" (Roth, Descla, Bainsizza - agosto 1917).
"Si distinse brillantemente durante tutta la guerra 1915 - 1918" (Decreto 5
giugno 1920).
1919
giugno - viene inviato nel corpo di spedizione
in Anatolia, dove opera con successo sino all'agosto del 1920, per
pacificare quelle regioni devastate dal conflitto greco-turco.
1934
27 settembre - da un piccolo distaccamento (pre-esistente negli anni 1929-'31)
del 33° Rgt.f. "Livorno" ebbe origine, in Sambuco, il distaccamento "Valle Stura" - che
risultava formato di un comando, di due sottosettori con quadri
ridotti, di una salmeria e di un'infermeria - quello che poi
diventerà il III Settore di Copertura della "Guardia alla Frontiera" (la G.a.F.).
1940
inquadrato nella Divisione "Livorno", prende parte alla campagna sul fronte occidentale, operando in Val Tinea.
Successivamente, viene inviato in Sicilia per
la difesa dell'isola.
1943
luglio e agosto - si oppone con tenacia
all'avanzata degli anglo-americani, combattendo a Gela, al bivio
Gigliotto, nella piana di Catania e ad Adrano.
Per la sua valorosa condotta, la Bandiera viene decorata con una
seconda Medaglia d'Argento al V.M.
"Lanciato all'attacco contro forze nemiche preponderanti per numero d'uomini e per numero e qualità delle armi, sbarrato in un'importante settore costiero, ne arrestava l'avanzata e le respingeva, malgrado le fortissime perdite subite per la violenta azione delle armi terrestri alla quale si aggiungeva potentissima quella non controbattuta delle armi navali ed aeree. Successivamente in venti giorni di strenua lotta contrastava ancora il passo al nemico dando nuove, continue, superbe prove di valore, d'ardimento di spirito di sacrificio" (Gela, Bivio Gigliotto, Piana di Catania, Adrano, 10 luglio - 5 agosto 1943).
fine agosto - ripiega in Calabria.
settembre - a seguito degli avvenimenti
seguiti all'armistizio, viene sciolto.
1976
1 ottobre - sulla base dei Quadri e dei Fanti
del III/53° rgt.f.arr. "Umbria", viene costituito il 33°
btg.f.arr. "Ardenza", che eredita dal glorioso 33° "Livorno" la
Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine ma non il nome,
già attribuito ad altra Unità in vita (28° gr.
a.camp.).
Il nome "Ardenza", località di Livorno, viene scelto per
ricordarne le origini toscane e la continuità storica con la
"Livorno".
Sede viene
definita Fogliano Redipuglia (caserma "De Colle"), con un
distaccamento a Perteole, frazione di Ruda
(caserma "Jesi") e viene inquadrato nella Brigata Meccanizzata
"Gorizia" (con sede a Gorizia) facente parte della Divisione
"Folgore".
Riceve la nuova Bandiera di
guerra (D.P.R. n° 846 del 12 novembre 1976, pubblicato sulla G.U. n° 339 del 22 dicembre 1976) dalle mani della vedova della Medaglia d'Argento al V.M.
Cornelio de Colle di Gorizia, al quale è intitolata la caserma
sede Comando.
1986
1 ottobre - a seguito dello scioglimento delle
Divisioni, viene inquadrato nella Brigata "Vittorio Veneto".
1991
30 novembre - il Battaglione viene sciolto.
La Bandiera del 33°, che oltre alle decorazioni sopra menzionate si fregia della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, è custodita a Roma, presso il Vittoriano nel "Sacrario delle Bandiere", assieme a tutti gli altri vessilli delle varie Unità soppresse dell’Esercito Italiano.
CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI
FANTERIA)
"Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia" (1915-1918).
FESTA DEL CORPO:
23 agosto - anniversario della battaglia della
Bainsizza (1917).
CAMPAGNE DI GUERRA:
1859 (seconda indipendenza)
1866 (terza indipendenza)
1887-88 (Eritrea) (2^ cp.)
1903-04 (Cina) (4^ cp.)
1915-18 (prima mondiale)
1940-43 (seconda mondiale)
CADUTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA:
Ufficiali
Sottufficiali e Militari di Truppa
DECORATI AL VALOR MILITARE:
Medaglie d'Oro 1
Medaglie d'Argento
Medaglie di Bronzo
Motivo del conferimento
Valoroso di tre guerre su diversi fronti,
dopo aver formato del suo reggimento un saldissimo blocco di energie,
lanciato al contrattacco di munitissima testa di sbarco che aveva
dominio completo dall’aria e dal mare, con irresistibile azione
riusciva a sgominare l’avversario, fornito di schiacciante
superiorità di mezzi, obbligandolo ad iniziare il reimbarco.
Impegnato, in seguito, da ingenti mezzi corazzati, reagiva eroicamente
con i pochi superstiti del battaglione di primo scaglione persistendo
con tenacia nell’assoluta impari lotta fino all’esaurimento delle
munizioni.
Al calar della notte riusciva a sottrarsi alla cattura e rifiutava di
essere sostituito nella difesa di posizioni arretrate ove ancora si
difendeva strenuamente.
Nel successivo ripiegamento, effettuato per ordine superiore, faceva
eseguire il movimento attardandosi personalmente sulle posizioni fino a
che tutti i suoi dipendenti si erano ritirati.
In questo suo atto di estremo eroismo immolava la vita senza lasciar
traccia delle sue spoglie mortali.
Gela-Butera (Sicilia), 11-13 luglio 1943.
Caserma "Cornelio de Colle" - Fogliano Redipuglia (Go)
Cornelio de Colle (Medaglia d'Argento al V.M.)
Sottotenente fanteria s.p.e., 24° rgt.f
Luogo di nascita: Gorizia
Aiutante maggiore di battaglione già distintosi in particolari rischiosi incarichi,
assumeva — volontariamente — in combattimento il comando di un plotone e lo
guidava con tanta perizia e ardimento da stroncare un tentativo avversario
di accerchiamento. Trovava, nella fase conclusiva della lotta, morte gloriosa.
Mirna Gora (Slovenia), 25 settembre 1942.
Caserma "Bruno Jesi" - Perteole di Ruda (Go)
Bruno Jesi (Medaglia d'Oro al V.M.)
Sottotenente di cpl. Banda autonoma cavalieri dell’Amhara
Luogo di nascita: Udine
Volontario nella campagna A.O., in vari combattimenti ed in numerose
ardite ricognizioni, dava continue prove di grande coraggio, sprezzo
del pericolo e capacità di comando. Comandante di una banda, in aspro
combattimento contro forze soverchianti, ferito più volte, reprimeva
le sofferenze delle carni straziate e, sempre in testa ai suoi ascari,
continuava a trascinarli con la parola, il canto e l’esempio del suo
ardimento alla conquista delle posizioni nemiche. Avuta stroncata una
gamba da un settimo proiettile, impossibilitato a reggersi in piedi,
incitava ancora i suoi uomini e li spingeva alla conquista delle ben
munite posizioni dell’avversario, che volgeva in fuga. Esempio magnifico
di fermezza, coraggio e fulgido eroismo.
Torrente Ghent, 29 giugno 1938.
La Brigata Meccanizzata "Gorizia" era una grande Unità elementare, in quanto riuniva organicamente unità delle varie Armi e dei Corpi logistici, indispensabili per la condotta del combattimento. Era, pertanto, un complesso di forze pluriarma, tatticamente e logisticamente autonomo, che disponeva in proprio: di una organizzazione di comando e di unità delle trasmissioni per l'azione di comando e controllo; di unità meccanizzate, carri e controcarri per lo sviluppo della manovra offensiva e difensiva; di unità di artiglieria per il sostegno del fuoco; di unità del genio per agevolare il movimento proprio e per ostacolare quello dell'avversario; di una organizzazione logistica sia per la cura e lo sgombero dei feriti e degli ammalati sia per il rifornimento delle unità e per la riparazione dei materiali.
La Brigata Meccanizzata "Gorizia"
(sede nella caserma "Guella" a Gorizia) venne
costituita il 20 ottobre 1975 a Gorizia, sulla base del Comando 82°
rgt.f. "Torino" contestualmente sciolto. Fu inquadrata nella Divisione
meccanizzata "Folgore" fino al 1986, dopodichè autonoma alle dipendenze
del 5° Corpo d'Armata fino al 1996, anno di sciogliemento.
Nel 1983, risultavano alle sue dipendenze:
Nel 1976 la Brigata ha partecipato attivamente all'opera di soccorso delle popolazioni del Friuli colpite dal terremoto: per il generoso impegno profuso è stata insignita di una Medaglia d'Argento al Valor Civile, con la seguente motivazione:
"In occasione del gravissimo sisma del Friuli, che causava numerosissime vittime ed ingenti danni, la Brigata meccanizzata "Gorizia" interveniva con uomini e mezzi prodigandosi con tempestività ed impegno nelle operazioni di soccorso ai sinistrati. Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca di civili sepolti sotto le macerie, nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite".
Con
l’abolizione del livello divisionale, dal giorno 1 novembre
1986 la “Gorizia” passò alle dipendenze del Comando
del 5° Corpo d’Armata.
Dal 1992, a seguito del riordinamento
della forza armata, la Brigata, subito un radicale riassetto
organico, inquadrò:
Dal 2 marzo al 4 aprile e dal
4 settembre al 4 novembre 1993 la Brigata è impegnata in
Sicilia nell’operazione “Vespri
Siciliani” per il controllo del territorio quindi concorre,
nella zona orientale del nord Italia, all’operazione
“Testuggine” (1994).
Dopo aver
reiterato l’operazione “Vespri Siciliani”
dal giorno 11 novembre 1994 la “Gorizia” partecipa
con un reggimento di formazione alle operazioni di soccorso alle
popolazioni alluvionate del Piemonte.
La Brigata è stata soppressa, a seguito di un ulteriore riordinamento dell'EI, nel 1996.
La Brigata Meccanizzata "Vittorio Veneto" era una grande Unità elementare, in quanto riuniva organicamente unità delle varie Armi e dei Corpi logistici, indispensabili per la condotta del combattimento. Era, pertanto, un complesso di forze pluriarma, tatticamente e logisticamente autonomo, che disponeva in proprio: di una organizzazione di comando e di unità delle trasmissioni per l'azione di comando e controllo; di unità meccanizzate, carri e controcarri per lo sviluppo della manovra offensiva e difensiva; di unità di artiglieria per il sostegno del fuoco; di unità del genio per agevolare il movimento proprio e per ostacolare quello dell'avversario; di una organizzazione logistica sia per la cura e lo sgombero dei feriti e degli ammalati sia per il rifornimento delle unità e per la riparazione dei materiali.
La Brigata Meccanizzata "Vittorio Veneto"
venne costituita nel 1975: il Comando
aveva sede a Villa Opicina (TS) nella caserma "Brunner".
Nel 1983, risultavano alle sue dipendenze: