il portale della Fanteria d'Arresto

120° btg.f.arr. "Fornovo"

Decorato di Ordine Militare d'Italia, due Medaglie d'Argento e una Medaglia di Bronzo al Valor Militare e di una Medaglia di Bronzo al Valor dell'Esercito.
Il battaglione festeggia il combattimento di Porte di Salton (15/06/1918) dove si guadagna la Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Costituito nel marzo del 1915 si scioglie il 30 novembre 1991 a Ipplis di Premariacco (Ud).
Motto:"Più forte del destino".

LE DECORAZIONI AL MERITO:

CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA, 1915-1918)
Medaglia d'Argento al Valor Militare - Porte di Salton - Monte Grappa, 15 giugno 1918
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - Plava, 23-24 giugno 1915
Medaglia di Bronzo al Valor Militare - Bocche di Cattaro, 14 -15 settembre 1943
Medaglia di Bronzo al Valor dell'Esercito - Friuli, 6-13 maggio 1976


MOTTO:
Più forte del destino

 

ORIGINI:
Il giorno 1 ottobre 1976, a seguito dello scioglimento dei Reggimenti, sulla base dei Quadri e dei Fanti del III/52° rgt.f.arr. "Alpi", viene costituito il 120° btg. f.arr. "Fornovo", ereditando dal 120° "Emilia" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine ma non il nome, già attribuito ad altra Unità in vita.

Il 120° rgt.f.  "Emilia" venne costituito in Ravenna (da deposito del 28° Fanteria) nel marzo del 1915, per formare, unitamente al gemello 119° (da deposito del 35° Fanteria), la Brigata "Emilia".


              

VICENDE E FATTI D'ARME:

1915

24 maggio - inizia la sua partecipazione alla 1^ guerra mondiale, schierandosi nella zona Planina-Korada.

22 giugno - supera il fiume Isonzo e dopo un aspro combattimento conquista Globna. Per l'eroico comportamento riceve la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

            "Dette prove di esemplare valore conquistando Globna, con grandi sacrifici di energie e di sangue" (Plava, 23-24 giugno 1915).

11 luglio - viene schierato sul Monte Nero, in sostituzione di Reparti Alpini.

 

1916

Viene inquadrato, temporaneamente, nella Divisione speciale Bersaglieri (fino al 24 maggio). Opera con valore a Solje, sulle postazioni del Monte Sleme e nel trincerone del monte Mrzli, detto "il Teatrino".

 

1917

14 gennaio - viene trasferito nella zona di Gorizia, dove si distingue in ripetuti attacchi sul S. Marco e sul S. Gabriele.

31 agosto - dopo estenuanti combattimenti, occupa Grazigna di Gorizia.

3 novembre - in seguito agli avvenimenti di Caporetto ripiega, sempre combattendo, sino a Fossalta di Piave.

 

1918

15 giugno - rifulge ancora una volta il valore dei fanti del 120° che, a Porte di Salton, infrangono e respingono reiterati attacchi di soverchianti forze nemiche. Per il largo contributo di sangue, l'eroismo e la sublime audacia, la Bandiera del 120° viene decorata con la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

            "Per il largo sacrificio di sangue, l'eroismo e la sublime audacia onde infranse e respinse i reiterati formidabili attacchi di soverchianti masse nemiche agognanti alle belle terre d'Italia" (Porte di Salton - Monte Grappa, 15 giugno 1918).

 

1919

Al termine della 1^ guerra mondiale il 120° rgt. f. "Emilia" viene sciolto.

 

1941

15 ottobre - viene nuovamente costituito, a cura del deposito del 94° Fanteria, per partecipare alla 2^ guerra mondiale.

1 dicembre - viene inquadrato nella Divisione di Fanteria "Emilia" (155^) costituitasi in Ancona con i due reggimenti della vecchia Brigata Emilia, il 119° Rgt. Fanteria e il 120° Rgt. Fanteria, unitamente al 155° Rgt. Artiglieria per Divisione di fanteria; viene dislocata lungo la costa adriatica, a Pesaro, Senigallia, Fano e Ancona.
Poi, unitamente alla Divisione, il 120° Rgt. Fanteria viene inviato, con compiti di presidio, in Jugoslavia: impiegato in azioni di contro guerriglia, sempre si distingue per il coraggio e il sacrificio dei suoi fanti.

 

1943

14 e 15 settembre - difende con grande tenacia la piazza marittima di Cattaro, in Dalmazia, dall'attacco di soverchianti forze tedesche. 
Il I° btg. si sacrifica al completo e permette al resto del 120° di imbarcarsi e di raggiungere le coste pugliesi. Per l'eroico comportamento viene decorato con una seconda Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

            "In due giorni di lotta rintuzzava e arginava, successivamente, l'irruente offensiva tedesca, tendente a impadronirsi di un'importante piazza marittima. L'indomito comportamento del I battaglione, che completamente circondato dal nemico molte volte superiore di numero e di armamento teneva fino all'estremo le sue posizioni, consentendo l'imbarco delle rimanenti truppe, fu ammirevole per costanza e valore" (Bocche di Cattaro, 14-15 settembre 1943).

Nota:
La divisione Emilia, con l’aiuto del 3° reggimento alpini della Taurinense, tentò di sbloccare il porto di Cattaro, prontamente occupato dai tedeschi fin dal 9 settembre, per imbarcarsi per l’Italia. 
L’azione, inizialmente riuscita, fu stroncata da nuove forze tedesche e soltanto alcune unità della divisione Emilia poterono imbarcarsi su mezzi di fortuna e raggiungere l’Italia: il resto della grande unità fu catturato o si disperse sui monti, dove costituì un battaglione di formazione, il Biela Gora, che riuscì ad aggregarsi alla Taurinense. 
Questa divisione, già depauperata del 3° alpini, dovette sostenere accaniti combattimenti contro i tedeschi per tutto il mese di settembre, rinunciare al progetto iniziale di imbarcarsi per l’Italia e aprirsi faticosamente la strada verso l’interno.
Dopo marce estenuanti e continui combattimenti, anche contro formazioni cetniche, finalmente i resti della Taurinense (circa 2.000 uomini) si unirono, il 15 ottobre, alla divisione Venezia a Kolasin. 
La Venezia era riuscita, infatti, a rompere l’accerchiamento tedesco nella zona di Berane e fin dai primi giorni d’ottobre aveva iniziato a combattere con le forze di liberazione jugoslave. 
Il 2 dicembre la Taurinense e la Venezia si fusero nella divisione italiana partigiana Garibaldi, portandone la forza a circa 1.300 uomini.

16 settembre - il Reggimento viene riordinato nel Salento ed è così composto: Comando, cp. Comando, I btg. (già III/67°), II btg. (già III/68°), III btg. (già III/93°), batteria di accompagnamento da 65/17.

fine settembre - il 120° rgt.f. "Emilia" viene sciolto.

dicembre 1943 - viene nuovamente ricostituito e riordinato nel Salento.

giugno 1944 - il giorno 22 viene trasferito a Napoli, dove trasformati i reparti dipendenti, rimane in vita il solo comando di reggimento, che verrà definitivamente sciolto il 30 giugno 1945.

 

1976

1 ottobre - sulla base dei quadri e dei fanti del III/52° rgt.f.arr. "Alpi", viene costituito il 120° btg.f.arr. "Fornovo", che eredita dal glorioso 120° "Emilia" la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine ma non il nome, che è già stato attribuito ad altra unità in vita (155° gr.a.).
Il nome "Fornovo" è stato scelto per ricordarne le origini emiliane, con il nome di una località d'importanza storica, per la famosa battaglia ivi combattuta nel 1495 contro i francesi di re Carlo VIII.
Sede viene definita Ipplis di Premariacco (caserma Nadalutti), con un distaccamento a Purgessimo (caserma Vescovo) e viene inquadrato nella Brigata meccanizzata "Isonzo" (con sede a Cividale del Friuli), facente parte della Divisione "Mantova".

10 ottobre - riceve la nuova Bandiera di guerra (D.P.R. n° 846 del 12 novembre 1976, pubblicato sulla G.U. n° 339 del 22 dicembre 1976).

Il 120° btg.f.arr. "Fornovo", già III/52°, si distinse nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite in occasione del sisma del Friuli (6 maggio 1976) e la Bandiera è stata decorata con la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito.

            "In occasione del violento sisma che funestava il Friuli, ancorché provato nelle sue stesse file dall'evento tellurico, si prodigava con uomini e mezzi in coraggiosi ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite,  fornendo, con tutto il personale impegnato, luminosa prova di eccezionale saldezza d'animo e non comune senso di altruismo nell'opera di soccorso, che risultava determinante nell'alleviare le sofferenze dei sopravvissuti" (Friuli, 6-13 maggio 1976).

 

1986

1 ottobre - a seguito dello scioglimento delle Divisioni, viene inquadrato nella Brigata meccanizzata "Garibaldi".

 

1987

1 agosto - la caserma "Vescovo" di Purgessimo viene reacquisita dal 52° btg.f.arr. "Alpi".
In questo periodo la Fanteria d'Arresto subisce diverse trasformazioni organiche, con "passaggi" di caserme (anche senza truppe stanziali al loro interno, al solo scopo di "preservarne" le strutture), distaccamenti e opere fra un battaglione e l'altro, sia per variate esigenze operative sia per la necessità di dover curare la sola manutenzione delle opere, già in fase di progressivo non utilizzo e comunque non più aggiornate.
Ad esempio, una Cp. del 120° Fornovo viene accasermata ad Arzene nella "Tagliamento" per la manutenzione delle opere sul fiume e limitrofe, prima assegnate al 73° Lombardia.
Come sopra detto, la caserma "Vescovo" di Purgessimo (ex distaccamento del 120° Fornovo), ripassò al 52° Alpi, la caserma "Colobini" di Brazzano (ex distaccamento del 53° Umbria) e la già citata caserma "Tagliamento" di Arzene, passarono al 120° Fornovo.

1991

30 novembre - il Battaglione viene sciolto.

La Bandiera del 120°, che oltre alle decorazioni sopra menzionate si fregia della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, è custodita a Roma, presso il Vittoriano nel "Sacrario delle Bandiere", assieme a tutti gli altri vessilli delle varie Unità soppresse dell’Esercito Italiano.

CROCE DI CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA (ALL'ARMA DI FANTERIA)

"Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia" (1915-1918).

 

FESTA DEL CORPO:
15 giugno - anniversario dei combattimenti di Porte di Salton, sul M. Grappa (1918).

CAMPAGNE DI GUERRA:
1915-18 (prima mondiale)
1940-43 (seconda mondiale)
1943-45 (liberazione)

CADUTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA:
Ufficiali  26
Sottufficiali e Militari di Truppa  278

DECORATI AL VALOR MILITARE:
Medaglie d'Oro  5
Medaglie d'Argento  54
Medaglie di Bronzo  50


RAPINO PANTALEONE
Capitano Fanteria, Comandante del I battaglione del 120° rgt. della Brigata "Emilia"

alla memoria - Data del conferimento: 30 agosto 1918

Motivo del conferimento

Comandante di battaglione in posizione avanzata esposta a violenti attacchi del nemico che da venti giorni lo premeva con forze soverchianti, si erigeva a campione di una difesa epica, infondendo, con alto esempio di valore, saldo spirito di resistenza nelle sue truppe.
Ferito gravemente, rimaneva sul campo, continuando ad animare i suoi. Circondato dagli avversari, nell’impossibilità di difendersi, veniva pugnalato nel luogo ove giaceva, dimostrando al nemico, con eroico contegno, tutto il suo sprezzo e la sua fierezza.
Porte di Salton, 15 giugno 1918

 


ARNAUD EDMONDO BRUNO
Capitano cpl. - 120° rgt. fanteria

Motivo del conferimento

Comandante di compagnia fucilieri in terra straniera all’atto dell’armistizio si schierava contro i tedeschi e irrompeva, primo fra i primi, su munite posizioni da essi tenute, piegandone la resistenza dopo sanguinosi corpo a corpo. Sopravvenuta la crisi, pressato da forze ingenti, ripiegava combattendo e su posizioni interamente battute imbastiva, imperterrito, tenace difesa. Violentemente attaccato, reagiva con indomito ardore impegnandosi in cruenti, audaci contrassalti culminanti in epica lotta corpo a corpo, protratta fino all’estremo delle sue forze, benché conscio della sorte che gli era riservata in caso di cattura, data l’implacabile efferatezza del nemico. Catturato, affrontava con stoica fermezza la fucilazione, confermando le preclari virtù militari delle quali aveva dato luminosa prova alla testa dei suoi valorosi fanti con lui sacrificatisi per tener fede alle insormontabili leggi dell’onore.
Gruda, Bukovina, Hombla (Balcania), 18 settembre 1943

 


MAIRA ARTURO
Capitano cpl. - 120° rgt. fanteria

Motivo del conferimento

Tenendo fede alle leggi dell’onore militare, in un momento di generale crisi spirituale, si schierava decisamente contro i tedeschi aggressori e li attaccava, con la sua compagnia mitraglieri, su munite posizioni benché soggetto a violenta micidiale reazione. Manifestatasi la crisi, determinata dalla schiacciante superiorità nemica, opponeva eroica, tenace resistenza a reiterati contrattacchi, favorendo con il suo sacrificio il ripiegamento di altre unità su nuove posizioni. Decimato, a corto di munizioni, stretto da vicino, persisteva con volontà indomita nella cruenta impari lotta che protraeva col suo valoroso esempio in epica mischia, benché conscio della sorte che gli era riservata in caso di cattura, data l’implacabile efferatezza del nemico. Catturato, affrontava la fucilazione con stoica fermezza.
Gruda, Bukovina, Hombla (Balcania), 9-18 settembre 1943

 


MANZELLI GIUSEPPE
Tenente colonnello s.p.e. - 120° rgt. fanteria

Motivo del conferimento

Patriota ardente, comandante capace e spiccatamente animatore sia al comando interinale di reggimento che di raggruppamenti tattici, dava, particolarmente in situazioni belliche assai critiche, sicure prove di preclari virtù militari. Al tedesco, aggressore di un’importante piazza marittima, si opponeva con indomita fierezza resistendo tenacemente e reagendo con reiterati audaci contrattacchi condotti personalmente con eroico spirito aggressivo. Ferito, non desisteva dall’impari cruenta lotta che protraeva con stoica fermezza fino all’esaurimento di ogni mezzo di offesa, riuscendo, col sacrificio dei suoi valorosi, a sottrarre dalla stretta nemica la maggior parte della sua Divisione reimbarcatasi in virtù del saldo, audace comportamento di un pugno di eroi. Prigioniero, sofferente, costretto in permanenza in luogo di punizione, incurante del rischio cui si sottoponeva, rifiutava fieramente reiterati inviti alla collaborazione, tenendo fede, ad ogni costo, alle leggi dell’onore militare.
Gruda (Albania), 9-16 settembre 1943

 


VANNUCCI PAOLO
Sottotenente cpl. - 120° rgt. fanteria

Motivo del conferimento

All’atto dell’armistizio, ligio alle leggi dell’onore militare, si schierava contro i tedeschi aggressori e al comando di un plotone mitraglieri partecipava a prolungato sanguinoso combattimento prodigandosi con ardore inesausto e felici iniziative per sostenere, da posizioni intensamente battute, la compagnia cui faceva parte, duramente impegnata. Caduti i tiratori si sostituiva ad essi e persisteva indomito nell’impari lotta a malgrado delle gravi perdite subite. Stretto da vicino, decimato, a corto di munizioni, costretto a ripiegare, opponeva successive resistenze che protraeva con stoica fermezza in epica mischia, benché conscio della sorte che gli era riservata in caso di cattura, data l’implacabile efferatezza del nemico. Catturato, affrontava imperterrito la fucilazione, martire sublime dell’assoluta dedizione al dovere.
Gruda, Bukovina, Hombla (Balcania), 9-18 settembre 1943


Documentazione fotografica del degrado

Caserma "Vittorio Nadalutti" - Ipplis di Premariacco (Ud)

Vittorio Nadalutti (Medaglia d'Argento al V.M.)
Serg.magg. 38° rgt. fanteria
Luogo di nascita: Premariacco (frazione Orsaria)

Ferito alla mano destra ed esortato dal proprio comandante di compagnia a lasciare il posto di combattimento, ricusava incitando i compagni con l'esempio e la parola. Roccione dell'Abete - Col dell'Orso, 15 luglio 1918.

La Brigata Meccanizzata "Isonzo" era una grande Unità elementare, in quanto riuniva organicamente unità delle varie Armi e dei Corpi logistici, indispensabili per la condotta del combattimento. Era, pertanto, un complesso di forze pluriarma, tatticamente e logisticamente autonomo, che disponeva in proprio: di una organizzazione di comando e di unità delle trasmissioni per l'azione di comando e controllo; di unità meccanizzate, carri e controcarri per lo sviluppo della manovra offensiva e difensiva; di unità di artiglieria per il sostegno del fuoco; di unità del genio per agevolare il movimento proprio e per ostacolare quello dell'avversario; di una organizzazione logistica sia per la cura e lo sgombero dei feriti e degli ammalati sia per il rifornimento delle unità e per la riparazione dei materiali.

La Brigata Meccanizzata "Isonzo" venne costituita nel novembre 1975 a Cividale del Friuli (Ud): il Comando aveva sede nella caserma "Francescatto".

Nel 1983, risultavano alle sue dipendenze:

  • 59° btg. Fanteria meccanizzato "Calabria" - Sede: Cividale del Friuli (Ud)
  • 76° btg. Fanteria meccanizzato "Napoli" - Sede: Cividale del Friuli (Ud)
  • 114° btg. Fanteria meccanizzato "Moriago" - Sede: Tricesimo (Ud)
  • 120° btg. Fanteria d'Arresto "Fornovo" - Sede: Ipplis (Ud) e Purgessimo (Ud)
  • 63° btg. Carri "M. O. Fioritto" - Sede: Cordenons (Ud)
  • 28° Gruppo Artiglieria da campagna "Livorno" - Sede: Tarcento (Ud)
  • Btg. Logistico "Isonzo" - Sede: Tricesimo (Ud)
  • Cp. Controcarri - Sede: Tarcento (Ud)
  • Cp. Genio pionieri - Sede: Tarcento (Ud).

Erede spirituale della disciolta Divisione di Fanteria "Mantova", la Brigata dimostrò di essere uno strumento operativo quanto mai solido distinguendosi anche nelle operazioni di soccorso alle popolazioni durante il sisma del 1976, per le quali ha meritato una medaglia d'argento al Valor civile, con la seguente motivazione:

"In occasione del gravissimo sisma del Friuli, che causava numerosissime vittime ed ingenti danni, la Brigata meccanizzata "Isonzo" interveniva con uomini e mezzi prodigandosi con tempestività ed impegno nelle operazioni di soccorso ai sinistrati. Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca di civili sepolti sotto le macerie, nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite".

La Brigata cambiò denominazione il giorno 1 ottobre 1986 in Brigata "Mantova".

L'8^ Brigata Meccanizzata "Garibaldi" venne costituita in Pordenone il giorno 1 novembre 1975, per trasformazione dell'8° Rgt. Bersaglieri. A ricordo delle tradizioni risorgimentali dei Reparti Bersaglieri che formarono la nuova Unità, le venne assegnato il nome di "Garibaldi". Inquadrata nella Divisione Corazzata "Ariete", era formata da Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, due Btg. Bersaglieri (3° "Cernaia" e 26° "Castelfidardo"), 7° Btg. Carri "M.O. Di Dio", 19° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Rialto" e un Btg. Logistico. Il 1° luglio 1976 incorporò anche l'11° Btg. Bersaglieri "Caprera".

Con l'abolizione del livello divisionale, sciolta la Divisione "Ariete", dall'11 ottobre 1986 la "Garibaldi" passò alle dirette dipendenze del Comando del 5° Corpo d'Armata e incorporò anche il 120° btg.f.arr. "Fornovo", sino allo scioglimento del Battaglione stesso.

Il 1 luglio 1991, nell'ambito di un riordinamento strutturale e strategico, la Brigata venne trasferita in Campania, alle dipendenze del Comando Regione Militare Meridionale. Nell'occasione, cambiò anche denominazione in 8^ Brigata Bersaglieri "Garibaldi", subendo un radicale riassetto. Si riordina, infatti, su 3° Btg. Bersaglieri "Cernaia" e 67° "Fagarè", 91° Btg. Fanteria "Lucania", 19° Gruppo Squadroni "Cavalleggeri Guide", 31° Btg. Carri "M.O. Andreani", 11° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Teramo" e Btg. Logistico "Garibaldi".

Nel 1992-'93, nell'ambito di un successivo riordinamento della Forza Armata, mutò ancora fisionomia organica e inquadrò Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, Reggimenti 8° e 18° Bersaglieri, Cavalleggeri "Guide" (19°), 131° Carri, 11° Artiglieria da Campagna semovente "Teramo", 91° Btg. "Lucania" e Btg. Logistico "Garibaldi".

Dal 1 settembre 1994, la sua denominazione è Brigata Bersaglieri "Garibaldi" e nel corso del 1997 assunse l'attuale configurazione (Reparto comando, due Rgt. Bersaglieri, un Rgt. Carri, un Rgt. di Cavalleria, un Rgt. d'Artiglieria, un Rgt. Genio), dislocata in Campania e in Calabria. Prima Grande Unità dell'Esercito ad essere completamente professionalizzata (costituita esclusivamente da Volontari in Ferma Breve o Servizio Permanente), è stata assegnata al Comando "Forze di Proiezione" per passare, dal 1° dicembre 2000, alle dipendenze del 2° Comando Forze di Difesa, organizzata per essere facilmente rischierata all'estero.

Da informazioni tratte dal sito dell'EI